In una società sempre più digitalizzata proteggere i nostri dati e alzare il livello di sicurezza delle infrastrutture essenziali del paese è diventata una priorità, tanto più in un momento in cui le notizie di attacchi ransomware sono all’ordine del giorno. Questo sta avvenendo anche nel mese di ottobre, che ogni anno ospita, a livello europeo, una serie di iniziative volte a sensibilizzare sulla sicurezza informatica, la cosiddetta cybersecurity awareness.
Per garantire la sicurezza, non basta l’impiego di soluzioni tecnologiche, che diventano presto obsolete di fronte a minacce che evolvono rapidamente. Serve un approccio olistico che chiami in causa competenze diverse non solo tecniche ma legali, psicologiche, sociali. Abilità che un tecnico informatico, seppure bravo, non sa gestire.
La multidisciplinarietà, la visione d’insieme e investimenti adeguati e non sporadici sulla preparazione delle persone, sono quindi irrinunciabili per chi voglia costruire una strategia per la sicurezza davvero efficace.
Questo il filo conduttore del volume “Cybersecurity, digitale forensics e data protection”, curato da Isabella Corradini, psicologa sociale ed esperta di awareness, e dall’avvocato Fabio di Resta, esperto di privacy e diritto delle nuove tecnologie, con il contributo di diversi altri autori.
Il testo, un vero e proprio manuale d’uso, è rivolto soprattutto a responsabili d’azienda e professionisti, tanto più a coloro che operano nell’ambito della tutela aziendale, delle risorse umane, della comunicazione, della formazione.
Il volume affronta in modo chiaro tematiche complesse come la cybersecurity, le norme sulle frodi telematiche, la direttiva Ue per la protezione dei dati, il ruolo e le responsabilità delle organizzazioni aziendali, l’importanza del “fattore umano”.
Un contributo a più voci, unite nel richiamo alla consapevolezza digitale, essenziale per contrastare attacchi tecnologici sempre più mirati e sofisticati; attacchi che spesso arrivano a compimento proprio sfruttando le debolezze e gli errori umani (distrazioni, ingenuità e altro).
Per risolvere alla radice questo problema – osserva Isabella Corradini– va recuperata la parola “prevenzione”: occorre promuovere un uso responsabile delle tecnologie digitali a tutti i livelli, coinvolgendo in primis il mondo della scuola, così da favorire la sensibilizzazione sui rischi della rete e creare, al tempo stesso, un primo step educativo in materia di cyber security.
L’obiettivo a lungo termine è costruire una solida cultura della sicurezza volta alla protezione dei dati, delle informazioni riservate, delle identità digitali. Tutto questo ha un riflesso ampio sulla società dal momento che, come evidenzia l’avvocato Fabio Di Resta “la sicurezza dei dati personali si traduce in sicurezza delle transazioni finanziarie ed economiche”.
Il volume è stato pubblicato da Edizioni Themis, casa editrice che si sta distinguendo per l’attenzione particolare ai temi della sicurezza, affrontati con professionalità da autori che vivono la materia quotidianamente sul campo e sanno trattare tematiche complesse con un linguaggio chiaro e comprensibile, senza sacrificare l’approfondimento.