Oggi a Montecitorio, domani a Palazzo Madama, Conte tenta il tutto per tutto pur di racimolare i voti utili a salvare l’Esecutivo. Ma se alla Camera il conteggio pare lasciare buone speranze, al Senato la strada verso la fiducia è tutt’altro che in discesa.
Il presidente del Consiglio si presenterà oggi alle 12 alla Camera per pronunciare il suo discorso che quasi certamente si concretizzerà in un appello alla responsabilità di fronte ai problemi del Paese. Probabilmente non avrà nessun tono vendicativo nei confronti del leader di Iv, Matteo Renzi – si apprende dalle indiscrezioni che circolano – in modo da lasciare una porta aperta ai singoli parlamentari di Italia Viva nella speranza che qualcuno possa pentirsi della mossa di Renzi e decidere di accordare la fiducia a Conte. Sebbene al Senato il gruppo di Matteo Renzi risulti compatto, infatti, alla Camera mostra delle crepe: dopo il deputato Vito De Filippo, sembrerebbe che anche la deputata Michela Rostan abbia annunciato l’intenzione di voler votare la fiducia.
Renzi convinto della sua scelta, Pd e M5S chiudono a Italia Viva. “Il mio obiettivo non è mai stato cacciare Conte ma non sarò compartecipe di disegni mediocri, voteremo le misure che servono al paese ma non siamo in maggioranza”, sostiene l’ex premier intento a discolparsi in merito alle accuse che dem e pentastellati gli muovono contro per aver aperto una crisi al buio in piena emergenza pandemica. Non tarda ad arrivare la risposta del segretario dem, Nicola Zingaretti che – come riporta l’Ansa – sostiene che “una cosa è rilanciare, un’ altra cosa è distruggere. Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie allora viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme”. Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle che chiude definitivamente ad Italia Viva: “Renzi ha fatto una scelta molto grave che ha separato definitivamente le nostre strade”, sostengono Vito Crimi, Alfonso Bonafede e i capigruppo del Movimento.
Le ipotesi in campo sono diverse e la fiducia a Conte è in bilico soprattutto al Senato dove è ancora in corso la caccia ai senatori: come riporta l’Agi, c’è chi parla di 155 sì certi per l’esecutivo, chi ne conta 151, la certezza è una: non ci sono certezze. Intanto, la senatrice a vita Liliana Segre ha fatto sapere che darà la fiducia al governo perché “questa crisi improvvisa – sostiene la Segre – l’ho trovata del tutto incomprensibile”.