Le dimissioni dei ministri Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto comunicate nella conferenza stampa di ieri dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, hanno di fatto aperto alla crisi di Governo ormai annunciata da giorni.
Da Palazzo Chigi fanno sapere che Conte ha sentito telefonicamente Mattarella per riferirgli delle dimissioni dei ministri di Iv ma che al momento non sarebbe previsto alcun incontro. Dal canto suo, la prima carica dello Stato cerca di capire come vorranno muoversi non solo il presidente del Consiglio ma anche i partiti di maggioranza. Nel frattempo, infatti, sia dai dem che dai pentastellati puntano ancora sul dialogo per tentare di raggiungere un accordo all’interno della maggioranza nella speranza di risolvere la crisi in maniera lampo magari con un nuovo governo presieduto sempre dallo stesso Giuseppe Conte.
La tentazione di Conte di andare alla conta a Palazzo Madama si fa sempre più forte ma puntare sulla stampella dei responsabili non è detto che possa essere la soluzione per uscire dalla crisi: prendendo in esame i numeri – come riporta l’Agi – Conte potrebbe contare sui 92 del Movimento 5 Stelle, i 35 del Pd, i 17 del gruppo misto, un paio di ex pentastellati e i senatori a vita, Rubbia e Piano. Una conta che porta alla luce sei o sette voti che rimarrebbero comunque scoperti. Dal suo canto, il centrodestra si blinda e affila le armi invitando Conte alle dimissioni o a verificare i numeri alle Camere purché, in qualche modo, parlamentarizzi la crisi minacciando, diversamente, di bloccare i lavori parlamentari già da domani.
Dal canto suo Italia Viva, dopo aver aperto la crisi, sembra puntare a un governo istituzionale con tutti dentro ma senza Conte: al posto dell’attuale premier, Renzi al termine della conferenza stampa di ieri, lascia trapelare il nome dell’attuale ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.