Roma – In pieno blocco ad aprile 2020 la Società Italiana di Intelligence ha pubblicato uno studio in cui ha cercato di dimostrare che era possibile individuare i luoghi urbani dove fosse più probabile la propagazione del virus COVID-19. Lo studio è stato redatto da Mario Caligiuri, Elia Lombardo e Donato Piccoli ed ha come titolo Link City – Oltre lo Shock del Coronavirus: un modello predittivo per fronteggiare le pandemie di oggi e prevenire quelle di domani.
E’ stato possibile sviluppare questa ricerca attraverso l’impiego del modello XLAW, sperimentato per la previsione dei crimini nelle città. La ricerca è stata sviluppata d’intesa con il Laboratorio sull’Intelligence del Dipartimento Culture Educazione e Società dell’Università della Calabria.
“L’ipotesi – sostiene Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence e uno degli autori della ricerca – era quella di riuscire a prevedere con largo anticipo già da aprile la seconda ondata di diffusione del virus, prevenendola grazie alla chiusura o al controllo mirato di porzioni del territorio dove secondo il modello matematico il rischio di contatti tra cittadini risulta maggiore. Oggi molti amministratori locali anche all’estero,come il Sindaco di New York, stanno valutando questa ipotesi basandosi solo sul numero di contagi e quindi già in piena emergenza. Tuttavia, – conclude Caligiuri – varrebbe ancora la pena considerare lo studio e la soluzione proposta. Chiediamo quindi al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e al Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri di valutarlo con attenzione”.