Il Coronavirus sta mettendo alla prova molte famiglie. Se questa è la situazione nella normalità, le donne in situazioni problematiche o vittime di violenza in ambito domestico in questi giorni stanno vedendo un drastico peggioramento della propria situazione. WeWorld, organizzazione che da 50 anni si occupa di garantire i diritti di donne, bambini e bambine in 29 Paesi, compresa l’Italia, ha attivato un nuovo numero di helpline aperto a tutte le donne in difficoltà o in oppressione: 800.13.17.24; chi ha bisogno può anche scrivere al seguente indirizzo: [email protected]. Per denunciare casi di violenza si raccomanda di chiamare il numero nazionale 1522.
Il rapporto consulenziale telefonico sarà gestito da personale dedicato e competente, al quale si potrà aggiungere un ulteriore intervento specialistico (psicoterapeuta, psicologa dell’età evolutiva). Sarà attivo, durante tutti i giorni con reperibilità telefonica in fasce orarie di chiusura: da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 18.00 e sabato mattina dalle 9.00 alle 13.00. Oltre al servizio di reperibilità, verrà attivato un servizio di messaggistica e di posta elettronica per poter far accedere al progetto quante più donne possibile.
“Il Coronavirus sta mettendo alla prova molte famiglie. La convivenza forzata con bambini, mariti e spesso anziani da accudire, sta aumentando in maniera esponenziale il carico familiare, che come sappiamo ancora oggi nella maggior parte delle famiglie del nostro Paese ricade quasi esclusivamente sulla componente femminile della coppia”, ha commentato Marco Chiesara, Presidente di WeWorld. “Se questa è la situazione nella normalità, le donne in situazioni problematiche o vittime di violenza in ambito domestico, in questi giorni stanno vedendo un drastico peggioramento della propria situazione”, ha continuato Chiesara, “Per le donne vittime di violenza, restare a casa significa infatti dividere h24 gli spazi familiari con il proprio maltrattante, significa essere isolate da tutti e vedere il proprio spazio personale assottigliarsi di ora in ora. WeWorld ha quindi deciso di mettere in campo una serie azioni per far sentire alle donne in difficoltà che non sono sole. Restare a casa in quarantena non significa per tutte la stessa cosa, c’è chi è vittima di violenza domestica ma anche chi vive forme di oppressione più nascosta. Per tutte loro, WeWorld ha attivato un numero di Helpline che sarà gestito da personale dedicato e competente al quale si potrà aggiungere un ulteriore intervento specialistico”.
Il numero di helpline fa parte del programma nazionale di WeWorld contro la violenza sulle donne che ha nella prevenzione e nella sensibilizzazione i propri strumenti fondamentali. A queste si unisce l’intervento sul territorio che comprende: il presidio antiviolenza SOStegno Donna all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Camillo di Roma e gli Spazi Donna WeWorld presenti a Napoli (Scampia) a Milano (Giambellino) e Roma (San Basilio), nati con l’obiettivo di far emergere il sommerso in quartieri difficili dove molto spesso la violenza sulle donne è talmente diffusa da essere giustificata e spesso nemmeno percepita persino dalle donne che la subiscono. In questi spazi ci rivolgiamo alle donne e ai loro bambini, per far emergere le situazioni più difficili e dare una risposta concreta.