I decessi causati dal Coronavirus sulla provincia di Bergamo potrebbero essere maggiori, almeno il doppio, rispetto a quelli forniti dalla Protezione Civile.
La denuncia è partita da alcuni amministratori del Bergamasco. La conferma è stata pubblicata sulle pagine dell’Eco di Bergamo, attraverso una rilevazione condotta insieme a InTwig, agenzia di ricerca e analisi dati, secondo la quale il numero reale dei morti per il Covid-19 nella provincia di Bergamo sarebbe almeno 4.500, in un mese.
I dati. All’indagine del quotidiano hanno partecipato 91 amministrazioni comunali che rappresentano oltre il 50% della popolazione totale. I dati forniti confermano che “nell’ultimo mese di marzo sono morte in totale oltre 5.400 persone di cui circa 4.500 riconducibili al Coronavirus. Un dato destinato a crescere con il passare dei giorni, secondo l’andamento del contagio. La media degli ultimi tre anni è stata quasi 900”, afferma Aldo Cristadoro fondatore di InTwig.
Le caratteristiche demografiche del territorio. “Abbiamo preso in considerazione le zone territoriali, l’età media di ogni Comune, la divisione in fasce d’età, gli ambiti estesi delle Agenzie di tutela della salute, oltre allo storico dei decessi. Sono stati considerati – aggiunge Cristadoro – gli studi più recenti che applicano i tassi di letalità complessiva alla struttura demografica italiana.”
Solo a Bergamo a marzo 2020 sono morte 553 persone, 428 in più rispetto a marzo 2019, mentre i numeri ufficiali parlano di 201 morti per Covid-19. La rilevazione ha permesso di fare una stima anche sul numero reale dei contagi. Le persone colpite nella provincia sarebbero 288mila, numero distante dagli 8.800 rilevati dalla Protezione civile.