“Dopo Gran Bretagna, Irlanda e Germania, anche da noi sta arrivando un’impennata” di contagi. E’ questo l’allarme lanciato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che, intervenuto al Tg3 ha proseguito spiegando che “non sarà facile” e che “dobbiamo fare ancora dei sacrifici”.
Il Governo incontra le Regioni. Intanto il Governo, in vista delle nuove misure anti Covid, ha incontrato le Regioni per fare il punto in merito alla nuova stretta che scatterà dal 16 gennaio prossimo. Lombardia, Campania e Friuli Venezia Giulia avrebbero chiesto all’esecutivo l’inasprimento delle restrizioni affinché tutta Italia diventi un’unica zona arancione. In generale, secondo quanto apprende l’Ansa, la grande maggioranza dei presidenti avrebbe comunque condiviso la necessità di prolungare la validità delle restrizioni anche nelle prossime settimane.
Le possibili novità del prossimo Dpcm. Durante il vertice con le Regioni, oltre alla conferma per tutte le zone della regola che consente ad un massimo di due persone di andare a fare visita ad amici e parenti, allo stop alla mobilità anche tra regioni gialle e l’istituzione di una ‘zona bianca’, sarebbe emersa da parte dell’esecutivo, anche la volontà di porre il divieto per bar e ristoranti di vendere cibi e bevande da asporto dopo le ore 18.
Una misura, quest’ultima, che rischia di generare non pochi problemi per le attività coinvolte, già duramente provate dalla precedenti misure restrittive. A tal proposito, il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia avrebbe ribadito che tutte le attività che rimarranno chiuse “saranno ristorate”. Non è d’accordo il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Luca Ciriani che, riferendosi proprio alle parole di Boccia, in una nota stampa ha dichiarato che “questo governo ha una bella faccia tosta ad assicurare che ‘tutte le attività che rimarranno chiuse saranno ristorate’. Infatti, – spiega il capogruppo al Senato di FdI – fino ad ora il governo ha soltanto proceduto a chiudere tutto, rimandando in futuro le misure per ristorare le perdite, e questo perché sa di non avere una maggioranza in Parlamento su cui contare per varare lo scostamento di bilancio, essenziale per finanziare il nuovo decreto Ristori. Quindi, – prosegue Ciriani – un cumulo di bugie dove l’unica realtà è che a dicembre migliaia di negozi, imprese e professionisti sono stati abbandonati e lasciati senza ristori. Come confermano le tantissime mail che stiamo ricevendo in queste ore proprio da coloro che sono stati costretti a chiudere, a cui era stato promesso un ristoro economico e che ora si trovano senza aiuti. Questi adesso chiedono alla maggioranza serietà e di mantenere quanto promesso”.
Ciriani (FdI): “Si torni al voto al più presto”. “E’ una situazione drammatica. Ed è inaccettabile – chiosa il senatore Ciriani – che il prezzo delle liti di potere tra Conte e Renzi lo stiano pagando le imprese. Il tempo degli annunci e delle promesse è finito, ma soprattutto basta a questo governo che ha dilapidato quasi 200 miliardi di extra deficit, compresi i 40 miliardi della legge di Bilancio. Si torni al più presto al voto”.