Il voto di Camera e Senato sulla relazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede sull’amministrazione della giustizia e a palazzo Madama, è previsto per mercoledì 27 gennaio ma al governo mancano ancora i numeri e la situazione si va facendo via via più difficile per il Conte bis.
Mentre da ieri, da più parti della maggioranza inizia a farsi sentire il pressing su Conte per delle dimissioni lampo e l’avvio di un Conte ter, secondo quanto rivelano fonti parlamentari della maggioranza, il presidente del Consiglio già da oggi potrebbe recarsi al Colle per conferire con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Movimento 5 Stelle, invece, ha convocaco per stasera alle 21 un’assemblea congiunta in cui è prevista anche la presenza del capo politico, Vito Crimi.
Dalle opposizioni, invece, Silvio Berlusconi – come riporta l’Ansa – ribadisce che “nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica. La strada maestre – sottolinea il Cavaliere – è una sola: rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del Paese in un momento di emergenza oppure restituite la parola agli italiani. Mi auguro – conclude Berlusconi – che il Presidente del Consiglio sia consapevole dell’ineludibilità di questa strada.
“Si parla di dimissioni di Conte? Avrebbe già dovuto darle” è intervenuto il segretario della Lega, Matteo Salvini. “C’è un piano vaccinale fermo, le scuole sono aperte in una città sì e una no, ci sono due milioni di posti di lavoro a rischio, e noi stiamo in ballo sugli umori di Conte, Di Maio, Zingaretti, e sulle trattative di Tabacci e Mastella. È irrispettoso, disgustoso, volgare, deprimente”, ha concluso incalzando il leader del Carroccio.
Anche “L’Udc rimane fuori dai giochi dei ‘responsabili'”, dichiarano i parlamentari Udc in una riunione tenutasi in mattinata nella sede nazionale del partito. I tre senatori, che avevano votato all’unanimità NO alla fiducia del Governo, infatti, fanno sapere che voteranno in maniera compatta, NO anche alla relazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede”, si apprende dalla nota diffusa dall’Ufficio stampa del partito.