Al 21 gennaio 2021 (con aggiornamento alle 15:42) in Italia sono state consegnate alle regioni 1.558.635 dosi di vaccino anti Covid-19 e ne sono state somministrate 1.266.402 pari all’81,3% delle dosi a disposizione. Il totale delle persone vaccinate, ovvero quelle che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose, ammonta a 18.871 unità. Una discrepanza importante tra dosi somministrate e persone vaccinate che fa lanciare l’allarme alla Fondazione Gimbe la quale ricorda che l’unità di misura su cui confrontarsi non è il numero di dosi iniettate ma la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale ed è quindi immune al Covid-19.
A tal proposito è intervenuto in una nota, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartalebbotta che ha spiegato come “tenendo conto dei possibili ritardi di consegna, anche comunicati last minute come nel caso di Pfizer è fondamentale che in questa fase le Regioni accantonino i vaccini per la somministrazione della seconda dose. La campagna vaccinale – ha rimarcato Cartabellotta –non è una gara di velocità: l’unità di misura su cui confrontarsi, sia con gli altri Paesi, sia tra le Regioni, non è infatti il numero di dosi somministrate, ma la percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, garanzia di efficacia del 94-95% nel prevenire la COVID-19 sintomatica”.
La Commissione Europea – prosegue la nota della Fondazione Gimbe – ha pubblicato il 19 gennaio un documento che evidenzia le azioni necessarie per intensificare la lotta contro la pandemia. “Gli obiettivi delineati sulle coperture vaccinali – commenta Renata Gili, Responsabile GIMBE Ricerca sui Servizi Sanitari – prevedono la vaccinazione dell’80% degli operatori sanitari, socio-sanitari e delle persone over 80 entro la fine di marzo e il 70% degli adulti entro la fine dell’estate, richiedendo un’accelerazione che, con le attuali criticità, sembra ardua da raggiungere, pur rimanendo obiettivo prioritario una volta risolti i problemi di fornitura dei vaccini”.
“A fronte dei ritardi di consegna dei vaccini e delle incognite legate alle varianti del virus – conclude Cartabellotta – se da un lato è urgente tarare il piano delle somministrazioni su quello delle consegne effettive per garantire nei tempi corretti la seconda dose, dall’altro è indispensabile potenziare rapidamente l’esigua attività di sequenziamento virale (0,034%), visto che la Commissione Europea raccomanda un target del 5-10% dei tamponi molecolari positivi. Last but not least, bisogna prendere definitivamente atto che solo le zone rosse, come quelle imposte dal Decreto Natale, sono la vera arma per piegare la curva del contagio, destinata a risalire nelle prossime settimane per le minori restrizioni nelle Regioni arancioni e gialle, la riapertura delle scuole e il potenziale impatto delle nuove varianti”.
Pfizer rassicura: “Da prossima settimana consegne torneranno al 100%”. Nel frattempo, a seguito dei ritardi nella consegna dei vaccini Pfizer, un portavoce della Commissione europea, sulla base di quanto reso noto dall’azienda produttrice e come riporta l’Ansa avrebbe rilasciato delle dichiarazioni che fanno bene sperare. “Questa settimana – ha riferito il portavoce – ci sono stati ritardi sulla consegna delle dosi di vaccini” Pfizer, per tutti gli Stati membri, ma saranno assorbiti entro metà febbraio. Dalla prossima settimana le consegne torneranno al 100% delle dosi previste settimanalmente”.