Si è svolta ieri la conferenza online guidata dal giornalista Pino Bruno con Marco Bentivogli, Coordinatore BASE Italia; Sergio Fontana, Presidente Confindustria Puglia e AD Farmalabor; Massimo Pica, Presidente Assodiagnostici e Direttore Menarini Diagnostics; Massimo Scaccabarozzi, Presidente Farmindustria e AD Janssen Italia; Annalisa Turi, Coordinatrice BASE Puglia.
Se c’è una cosa che abbiamo imparato dalla pandemia è che tutte le carenze del nostro Paese sono emerse in misura macroscopica; questa in sintesi la lezione imparata. Impreparazione nella gestione dell’emergenza e del piano vaccinale nazionale, con la Puglia fanalino di coda rispetto al resto dell’italia, una scarsa disponibilità di reagenti che ha messo in crisi i sistemi diagnostici e di tracciamento, la medicina territoriale incapace di prendersi cura dei pazienti a casa come chiara prova che molte cose non hanno funzionato.
Proprio il Presidente di Farmindustria, Scaccabarozzi, ha sottolineato che tutto il mondo si è trovato davanti al cigno nero (un imprevedibile evento di portata mondiale) a cui in qualche modo il sistema ha reagito con 271 progetti di vaccino (dati OMS) di cui 4 sono stati poi validati dalle agenzie regolatorie, grazie agli accordi che hanno consentito di iniziare a produrre prima dell’effettiva approvazione. Al contempo, però, la pandemia ha evidenziato tutto il ritardo e la scarsezza delle risorse investite in ricerca e, in generale, dell’investimento in salute, ha sottolineato Massimo Pica di Assodiagnostici, che ha raccontato che le imprese del comparto non hanno ottenuto sufficiente sostegno per la risoluzione degli approvvigionamenti utili a gestire una grande mole di richieste.
Analogamente ha evidenziato Sergio Fontana di Confindustria Puglia che la mancanza di investimenti sul capitale umano e sulla scuola sono necessari per la costruzione di infrastrutture materiali e immateriali. E in ultimo Marco Bentivogli di Base Italia ha chiaramente fatto riferimento al Titolo V evidenziando che l’autonomia delle Regioni per quanto concerne la sanità fa male ai cittadini e che nella nuova normalità lo Stato che non funziona non può essere tollerato.
Sono mancate a tutti partecipanti (circa 2000 persone tra YouTube e Facebook) indicazioni sulla situazione pugliese e sulle prospettive per uscire dalla crisi pandemica per l’assenza, comunicata soltanto pochi minuti prima dell’evento, dell’assessore Lopalco, che pure fino alla tarda mattinata aveva confermato la sua partecipazione. Anche questo forse un segnale che si aggiunge ad un sistema di comunicazione confuso e spesso poco distensivo.
Se da un lato molti sono stati gli errori e le mancanze, lo stesso Bentivogli ha sottolineato che l’ottimismo non può essere ingenuità e non ci si può autoassolvere se si vuol guardare al futuro e allo sviluppo territoriale. Base Italia, infatti, rilancia sull’urgenza dell’attivazione della sanità territoriale con case della salute aperte h24 per evitare ospedalizzazione.
Su molti punti, tuttavia, i diversi relatori hanno convenuto per fare ripartire il Paese. La necessità di fare programmazione anche alla luce della imminente scadenza della presentazione del PNRR (il Piano Nazionale di Recupero e Resilienza chiede all’Italia di essere puntuale sulle missioni e la rendicontazione), l’importanza della ricerca e dell’istruzione come strumento per progettare il futuro guardando alle prossime generazioni, ma soprattutto la centralità dell’uomo e della vita in tutte le scelte delle imprese e della pubblica amministrazione.
Nota stampa Base Italia.