Mentre proprio in queste ore il neonato governo giallorosso arranca a decollare, rallentato delle difficili trattative per la nomina dei sottosegretari, dal Pd arriva una proposta a dir poco inaspettata: aprire ad un’alleanza con il M5S anche sul fronte delle Regionali. Ma, l’idea, messa sul tavolo da Dario Franceschini, sembra essere stata stroncata sul nascere dal no dei pentastellati. In ogni caso, la vera risposta si conoscerà solo in occasione del primo appuntamento utile, ovvero le elezioni in Umbria del 27 ottobre.
“L’idea è corretta”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha commentato la proposta che il collega di partito Dario Franceschini ha diffuso questa mattina dalle pagine del quotidiano la Repubblica. “So che è difficile – ha dichiarato nell’intervista il ministro alla Cultura e al Turismo – ma se governiamo bene, evitando la logica del ‘contratto’, cercando sempre la sintesi allora questa squadra può diventare il seme di una futura alleanza.” Per Franceschini, non a caso uno dei maggiori sostenitori della neonata maggioranza, l’obiettivo resta infatti quello di “battere la destra”, e soprattutto Matteo Salvini, capace – ricorda il dem – di “quella frase orribile (voglio i pieni poteri)”. Pienamente in accordo, Zingaretti ha commentato così la notizia: “Bisogna rispettare le realtà locali, ma se governiamo su un programma chiaro l’Italia, perché non provare anche nelle Regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare?” L’evidente riferimento sono le prossime e ormai vicine elezioni regionali, le prime delle quali sono previste per fine ottobre in Umbria.
Ma il M5S ha subito preso le distanze: “Il tema delle alleanze alle Regionali non è all’ordine del giorno. Dunque, non c’è in ballo alcuna possibile alleanza con il Pd in vista delle prossime elezioni Regionali” hanno fatto sapere nel primo pomeriggio fonti vicine al Movimento. Il motivo principale di questo (almeno per ora) convinto no dei pentastellati sarebbe da ricercare nel loro stesso statuto. Il presidente della Camera Roberto Fico, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha infatti così commentato la notizia: “Su questo mi rifaccio allo statuto che prevede la possibilità di allearsi con liste civiche”. Pensiero ribadito e sottolineato dall’ex sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano: “Abbiamo già detto chiaramente che non è possibile per noi, non è previsto dal nostro statuto e non c’è nessuna volontà di farlo. Quindi l’argomento per noi non esiste nemmeno”.
Non sembra arrendersi il Pd, o almeno è questo ciò che appare dalla replica di Walter Verini, commissario straordinario del Pd umbro, che – come riportato da la Repubblica – non demorde sul progetto dell’alleanza con i pentastellati. È vero infatti che “lo statuto del Movimento Cinque stelle impedisce alleanze elettorali con i partiti, ma – fa notare Verini – nel caso dell’Umbria si tratterebbe di un’alleanza con un profilo civico. Trovare una soluzione dipenderà da Di Maio, noi aspettiamo. Di tempo ce n’è poco, ma se c’è la volontà si può fare.”
Per Salvini il vero motivo è la poltrona. Nonostante il no dei 5Stelle, non si è fatto comunque attendere il commento dell’ex ministro degli Interni. “L’alleanza Pd-M5s per le regionali? La facciano. Questi nel nome della poltrona non conoscono vergogna” ha infatti tuonato Matteo Salvini da Orvieto. Il leader della Lega, forte dei sondaggi che vedono il suo partito al primo posto, ha poi lanciato il guanto di sfida proprio dalla città umbra, dove si trovava per un evento organizzato in occasione delle ormai imminenti regionali, alle quali il centro destra parteciperà candidando come presidente Donatella Tesei: “Gli può andare bene a Roma per qualche tempo. Anche se si stanno scannando pure stamattina per 40 poltrone da sottosegretari. In Umbria però si cambia, la sinistra ne ha combinate troppe.”