È stata per anni unicamente associata alla Seconda Guerra Mondiale. È stato il Paese invaso, prima dalla Germania nazista di Hitler, poi dalle truppe sovietiche della Russia comunista di Stalin. Ma se oggi qualcuno dovesse definire con una sola parola la Polonia, l’aggettivo più indicato sarebbe “emergente”.
Dopo l’entrata nell’Unione Europea nel 2004 e, tre anni più tardi, nello spazio Schengen, la Polonia ha vissuto e vive tuttora un periodo di rinascita e costante crescita economica ed infrastrutturale. Secondo il rapporto semestrale Eu11 Regular Economic Report, si stima un incremento del Pil del 2,8% nel 2014, arrivando al 3,3% nel 2015. A sostenerlo è la Banca Mondiale che, secondo le ultime stime, parla di una ripresa della produttività che porterà il Paese a toccare il 4% nel 2016. Inoltre, la Polonia risulta essere uno dei principali beneficiari dei fondi europei stanziati dall’Unione nell’ambito della politica di coesione economica e sociale. Per promuovere uno sviluppo equilibrato, la Comunità Europea ha infatti predisposto 82,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.
Ma al di là di meri dati tecnici, basta passeggiare per le vie della capitale, emblema in tal senso del cambiamento che sta vivendo la nazione, per respirare quell’aria di rinascita, rinnovo e ricostruzione che sta caratterizzando lo Stato polacco in questi ultimi anni. Grattacieli, edifici super tecnologici, grandi centri commerciali, musei con tecnologie all’avanguardia ed una fitta rete di trasporti pubblici. Il tutto alternato a vecchi edifici di epoca comunista, blocchi di cemento che, poco alla volta, vengono abbattuti per far posto a strutture moderne. Varsavia, o meglio parte di essa, è un cantiere a cielo aperto, un “work in progress” che ben rappresenta lo status del Paese.
Ed è proprio in questo clima di sviluppo che si inseriscono le aspettative e le prospettive future di molti giovani italiani. Sono sempre di più infatti i ragazzi, specialmente laureati, che vedono nella Polonia il loro nuovo punto di partenza. I posti di lavoro non mancano, soprattutto per persone istruite e qualificate, e le possibilità di carriera sono effettive. L’esperienza pregressa molto spesso non è richiesta; le aziende preferiscono formare direttamente i propri dipendenti attraversi corsi e training nei primi mesi dall’assunzione. Si parte da un contratto annuale che, se rinnovato, si trasforma in un contratto a tempo indeterminato.
No, la Polonia non è il paese dei balocchi. Gli stipendi sono inferiori a quelli di molti paesi europei, poiché proporzionati al costo della vita. Un salario medio per un neoassunto si aggira tra i 3.000 e i 3.500 słoty, pari a 700/800 euro, cifra che comunque consente di vivere in piena tranquillità. Se nelle grandi città, come Varsavia, Cracovia, Danzica e Lublino, si respira un’atmosfera internazionale, nelle cittadine o nelle zone più periferiche non si è ancora pronti ad accogliere stranieri. La maggior parte dei nativi non parla inglese e le possibilità di impiego vengono quindi ridotte dall’impossibilità di comunicazione. Inoltre, è ancora tangibile una differenza persistente tra città e campagna.
Perché allora i giovani scelgono la Polonia? Per poter fare esperienza! Perché viene data loro una possibilità. La possibilità di apprendere una professione, di vivere un ambiente lavorativo, di poter essere valorizzati, di dimostrare finalmente quanto si vale, di poter giocare le proprie carte. Si crea così un curriculum ricco di esperienze per poi poter, eventualmente, tentare la fortuna di ritorno in Italia.
4 commenti
“le aziende preferiscono formare direttamente i propri dipendenti attraverso corsi e TRAINING nei primi mesi dall’assunzione”…..
il “Training” , come lo chiamerebbe un anglofono, non lo possiamo rendere con TIROCINI per caso? dirlo così come se quello inglese fosse il termine scontato in italiano non mi trova d’accordo. Tutto qui.
COOOOOOSAAAAA??? 3000 – 3500zl!!!! e soprattutto che consentono di vivere tranquillamente?
Abito e lavoro in polonia da 8 anni e la conosco dal 2001. Ragazzi lasciate perdere. Solo di affitto e spese casa partono 2000zl ( a Varsavia anche di più) i 1000zl rimanenti non ti permettono di mangiare, avere un auto e qualche soldo extra.
Lasciate perdere non è tutto quel sogno che vogliono farvi credere.
Sono qui in polonia da 2 mesi e non riesco a trovare lavoro per via della lingua
Vivo in Polonia da quasi 4 anni, I 3.000/3.500 pln non sono di certo lo stipendio medio per un neoassunto, bensi’ lo stipendio medio in generale. Un neoassunto se va bene ne prende 2.500, e il costo della vita (almeno nelle grandi citta’) e’ ormai quasi come in una qualsiasi grande citta’ europea. Con quei soldi non si vive certo tranquillamente, ma si sopravvive anche qua….