I camp si frequentano per imparare qualcosa, soprattutto d’estate quando, complici le vacanze, si ha più tempo a disposizione. Ci sono ad esempio quelli di calcio, quelli di inglese e poi ci sono i Camp di Grano (www.paliodelgrano.it). Cosa sono? Per scoprirlo l’appuntamento è a Caselle In Pittari (SA), nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, dal 13 al 20 luglio: i partecipanti apprenderanno le tecniche agricole della mietitura a mano (mettendosi alla prova), ma soprattutto parleranno di una nuova ruralità, quella che può essere possibile nel mondo contemporaneo.
Cosa sono – I Camp di Grano nascono all’interno del Palio del Grano, una manifestazione che si svolge a Caselle In Pittari da dieci anni e che all’inizio vedeva sfidarsi gli abitanti, divisi in otto rioni, in una gara di mietitura a mano (nelle ultime edizione sono stati coinvolti anche i paesi limitrofi). Tutto è partito da un gruppo di ragazzi della Pro Loco che hanno creduto nella terra, nel ripartire dalla terra. Tra di loro c’era chi abitava a Roma e chi si occupava di comunicazione: sono tornati al loro paese per “fare” agricoltura. Tre anni si sono inventati i Camp di Grano: nella settimana che precede il palio, 25 campisti selezionati in tutta Italia vengono accolti a Caselle per imparare dagli anziani contadini cilentani a mietere così come si faceva una volta, ma anche per discutere di innovazione rurale.
Il programma – L’edizione di Camp di Grano di quest’anno prevede diverse attività da svolgere accompagnati da personaggi ed associazioni (come Slow Food): la preparazione del campo e dell’aia, la produzione di concime organico fermentato, i laboratori di panificazione ed eco-cosmesi, la visita a un’oasi WWF, e poi momenti di incontro e di discussione con l’obiettivo di stendere una Magna Carta che raccolga i principi fondanti della ruralità contemporanea.
“È un’esperienza di alfabetizzazione e innovazione rurale che permette di entrare in contatto con l’aspetto faber accanto ai “Maestri della terra”, e con quello sapiens attraverso le discussioni assembleari del pomeriggio – spiega Giuseppe Rivello, uno degli organizzatori – L’obiettivo è quello di superare la visione del modello turistico odierno creando altri momenti esperienziali per vivere il territorio e quello di innescare modelli per un nuovo sviluppo agricolo capace di produrre reddito. In questo momento noi stiamo lavorando ad esempio al reinserimento nella filiera produttiva di alcune antiche sementi di grano caratteristiche del territorio che abbiamo scoperto attraverso un lavoro di ricerca”.
Come partecipare – L’esperienza dei Camp di Grano è aperta a tutti, non solo a chi già studia o lavora in ambito agricolo. Per partecipare occorre inviare una richiesta con la propria motivazione entro il 1° luglio compilando il form sul sito o inviando una mail a [email protected]. Ogni partecipante dovrà versare una quota di 180 euro per un parziale rimborso di vitto e alloggio. “Tra i 25 selezionati, tre di loro, estratti a sorte, al termine della settimana del Camp gareggeranno nel Palio del Grano, ognuno contribuendo con le proprie capacità: potranno aiutare ad esempio nella mietitura o fare da social media manager di un rione”. Perché l’agricoltura oggi passa anche dalla web, da una start up, da un’app.