Il posto “statale” in Europa è una realtà ottenibile. Per chi ha sempre ritenuto il posto in amministrazione pubblica un “ever safe”, ovvero un posto sempre sicuro nel mondo del lavoro, ma sta pensando di iniziare daccapo all’estero, la risposta può essere proprio l’UE. Non parliamo dei celebri programmi per l’apprendimento come il Leornardo o il Grundtvig, nè di un work camp, nè di uno stage con rimborso per le spese sostenute per il colloquio all’estero (Your first job in Europe).
Lavorare nei palazzi dell’Unione Europea è diventato più semplice, grazie alla riforma delle procedure di selezione del personale permanente approfondibile su www.politichecomunitarie.it. Vengono avviate selezioni più frequenti, brevi e con iter procedurali meno articolati; le valutazioni delle competenze assumono inoltre un’importanza primaria.
Il reclutamento di personale permanente avviene attraverso concorsi pubblici. I bandi di concorso vengono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUCE) – serie C “Comunicazioni e informazioni”, sui principali quotidiani degli Stati membri, sulle riviste specializzate e sul sito dell’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO – European Personnel Selection Office).
La selezione del personale a tempo determinato segue procedure diverse a secondo delle tipologie di impiego: per gli agenti contrattuali (CAST) la procedura è gestita da EPSO; il reclutamento degli agenti temporanei è amministrato direttamente dalle Istituzioni. Le selezioni sono gestite da una commissione giudicatrice che valuta attitudini e competenze dei candidati UE attraverso 2 fasi:
- Prima prova: un test sulle capacità cognitive, ragionamento verbale, numerico e astratto. Verranno verificate inoltre le competenze professionali e la capacità di giudicare le situazioni.
- Seconda prova: una serie di prove pratiche durante le quali i candidati devono dimostrare le loro competenze professionali in situazioni concrete. Attraverso esercizi mirati verranno valutate, almeno due volte, le capacità richieste per le posizioni aperte.
I candidati che avranno superato le prove di valutazione saranno iscritti in un elenco di riserva, ovvero una banca dati dei vincitori di concorsi, con la quale le istituzioni dell’UE procederanno a dei colloqui per l’assunzione.
Le competenze richieste per lavorare nell’UE. Sulla base delle nuove procedure di selezione, sono state individuate 7 competenze fondamentali per chi vuole ottenere un posto fisso nelle istituzioni europee:
- Capacità di analizzare e risolvere problemi: individuare gli elementi di rilievo in problemi complessi e trovare soluzioni creative e realizzabili.
- Senso della comunicazione: comunicare con chiarezza e precisione, oralmente e per iscritto.
- Capacità di produrre risultati di qualità: assumere le proprie responsabilità e prendere le iniziative necessarie per effettuare prestazioni di alta qualità secondo le procedure stabilite.
- Capacità di apprendimento e perfezionamento: potenziare e migliorare le proprie attitudini e la conoscenza dell’organizzazione e del suo ambiente.
- Senso delle priorità e dell’organizzazione: determinare il grado di priorità dei compiti più importanti, agire con flessibilità e organizzare con efficacia il proprio carico di lavoro.
- Assiduità e pacatezza: mantenere la propria efficienza quando il carico di lavoro è elevato, gestire positivamente le frustrazioni organizzative e adattarsi a un ambiente di lavoro in mutazione.
- Disponibilità a collaborare: lavorare in collaborazione con altri all’interno di un gruppo e in forma trasversale, rispettando le differenze tra gli individui.
Chi ritiene di possedere la maggioranza o tutte queste capacità e caratteristiche nel candidato, ricercate dalle commissioni giudicatrici dell’UE, può tentare la via della meritocrazia in Europa; sarà difficile trovare dei raccomandati che abbiamo conoscenze come spesso e mal volentieri avviene nelle piccole realtà e a livello nazionale.