Lavorare nel mondo editoriale, vivere da vicino, da protagonista, la nascita di un libro, quel passaggio da semplice bozza a prima edizione, essere a contatto con gli autori, indirizzarli nel loro percorso letterario e curare anche il viaggio che avrà un testo dopo la pubblicazione: un ambiente che affascina molte persone, molti giovani, soprattutto chi intraprende la strada di un percorso formativo umanistico.
Quello editoriale è un settore non semplice, oggi. I dati parlano chiaro, i lettori forti coprono una parte molto piccola della popolazione e i titoli pubblicati giornalmente continuano a toccare cifre elevate. Una “giungla letteraria” che viene vissuta e affrontata quotidianamente da chi lavora in questo campo, come editore, editor, correttore di bozze, traduttore, lettore editoriale e agente letterario. Mestieri che sono uniti da un filo, quello delle parole, delle storie, della scrittura e lettura.
“Lavorare nel mondo editoriale oggi significa investire su se stessi, sulla propria formazione e sulla propria cultura e per questo i lavoratori del settore devono fare parecchi sacrifici – spiega Daniele Pinna, agente letterario stimato e conosciuto nel settore, alla guida dell’agenzia letteraria Kalama, che rappresenta autori come Michela Murgia e Marco Marsullo – In aggiunta, bisogna riconoscere che il lavoro intellettuale in Italia non è valorizzato e credo che la maggiore difficoltà sia far capire alle persone che per noi professionisti dell’editoria anche leggere un libro è lavoro e come tale va retribuito il giusto.”
Intraprendere la strada di agente letterario – “Mi piace pensare che la vera formazione per svolgere il mio lavoro avvenga sul campo, per quanto esistano importanti master italiani che forniscono una preparazione da non sottovalutare per abbracciare il lavoro editoriale – continua Daniele – Io, in particolare, sono laureato in lettere moderne e credo che questo punto di partenza sia una base importante per fare il mio mestiere.
Nello specifico, inoltre, se parliamo della mia scelta imprenditoriale, l’idea di fondare la mia agenzia e di dare vita a questa realtà editoriale è nata ormai nove anni fa. In Sardegna, dove ancora Kalama ha sede, non c’era nessuna agenzia letteraria e in un territorio ricco di lettori e talenti letterari era un’assurdità.
Lavorare nel settore editoriale, scontrandosi con i momenti negativi che colpiscono il mercato – “Se esiste una ricetta per superare al meglio e affrontare efficacemente i problemi che caratterizzano il mercato editoriale? Non credo, e se c’è io, purtroppo, non la conosco. Penso, prima di tutto che sia importante cercare la qualità, non dimenticandosi mai che rispetto alla popolazione i lettori sono pochi e preparati. Occorre ripartire dalle scuole per formare nuovi lettori e per non perderli durante il passaggio all’età adulta. In tutto questo, non credo, però, che manchi la voglia di avere a che fare con le storie: ci si rivolge sicuramente a più fonti per cercarle, dalla serie tv al videogioco, e spesso il libro viene lasciato da parte. Per gli addetti ai lavori, come me, e per i lettori, è fondamentale fare di tutto per difendere la lettura: se si difende la lettura, la si deve difendere in tutte le sue forme, se no si rischia di difendere il libro come un feticcio.
I passi fondamentali da compiere per avviare un’attività in campo editoriale – “Anche in questo caso è complicato fornire una ricetta unica – conclude Daniele – A chi desidera avviare un’impresa in questo campo, consiglio prima di tutto di studiare giorno per giorno, senza sottovalutare mai i lettori. Si devono sempre rispettare i professionisti che lavorano da tempo nella diverse realtà editoriali, imparando da tutti qualcosa ed essendo sempre pronti a raccogliere consigli. Infine, un’ultima cosa: un giovane che vuole iniziare a camminare come professionista nel settore editoriale non deve mai farlo senza essere retribuito, mai.”