Sviluppo tecnologico e studi creativi portano con se’ nuove opportunità in ambito commerciale e imprenditoriale. È quanto sta accadendo con la stampante 3d, un prodotto che da quasi un anno sta registrando un successo incredibile. Ancora, però, ci sono poche persone veramente esperte in questo settore, e tante opportunità, soprattutto nell’ambito della ricerca. Cosa riserva il futuro?
Di cosa parliamo – Le stampanti 3D permettono di creare un oggetto attraverso degli strati sovrapposti di plastica. In questo modo si realizza un prodotto della forma, volumi e colori che si preferisce. Mediamente il costo si aggira intorno ai 1.500 e 2.500 euro. Ad averne bisogno, da qui ai prossimi anni, saranno soprattutto quei professionisti che hanno l’esigenza di far ‘toccare con mano’ ai loro stessi clienti i prototipi dei prodotti che progettano.
Utopia o realtà? – Attualmente stiamo ancora parlando di un settore di nicchia, ma se la crescita di questo nuovo strumento dovesse accelerare, come i mercati suggeriscono, ecco che allora nel giro di una decina d’anni ci ritroveremmo ad avere a che fare con il cosiddetto ‘3D printing’ casalingo. Ognuno di noi sarebbe in grado da casa propria di stampare dei piccoli e medi oggetti di ogni giorno, semplicemente mandando in esecuzione un file cad fatto su misura. Maniglie della porta rotte, una gamba di un tavolino, un telecomando, una forchetta. Insomma, provate a immaginare tutti gli oggetti di plastica che avete in casa e pensate di poterli personalizzare e cambiare a vostro piacimento.
Un settore che funziona? – A farsi questa domanda è stata un anno fa circa il quotidiano economico Il Sole24ore che, per spiegare ai proprio lettori se era giusto o meno investire nel settore delle stampanti 3d, decise di mettere a confronto l’andamento registrato nell’anno precedente dalle tre società di punta del settore quotate alla Borsa di New York: 3d Systems, Stratasys e Proto Labs. “Se, meno di un anno fa, – scrive il quotidiano – aveste deciso di investire 100 euro in azioni della 3D Systems, oggi ve ne trovereste in tasca 246”. La società, infatti, fornisce soluzioni e servizi per la stampa 3D a clienti come Ford, Porsche, DaimlerChrysler e, nel campo del medicale, Medtronic. “Le sue azioni – continua l’analista – sono cresciute, nell’ultimo anno, del 143,37%, la capitalizzazione in borsa è passata da 1,2 a 3,4 miliardi di dollari”. Fortunata sorte anche per le altre due aziende, tanto da far dire al principale quotidiano italiano di economia: “Secondo gli osservatori più entusiasti la stampa 3D sarà in grado di cambiare il mondo, così come hanno fatto i telefonini nel campo delle telecomunicazioni o i personal computer in ogni ambito della nostra vita”.
Il lavoro – Ora però cerchiamo di capire che tipo di lavoro potranno ‘regalare’ queste scatole magiche che promettono nuovi posti per artigiani, ingegneri, designer e ‘inventori’. La stampa 3D innanzitutto ha bisogno di designer in grado di trasformare l’idea di un prodotto in un prototipo tridimensionale. E siccome la stampa 3d interesserà, da qui a qualche anno, molteplici settori è chiaro che gli addetti ai lavori non dovranno solo sapere come funziona lo strumento, ma anche essere sempre aggiornati sulle modalità con cui le aziende utilizzano questa la nuova tecnologia. Qualche esempio? Intanto gli esperti Cad applicato al design in 3D saranno notevolmente richiesti: si tratta di una figura professionale in grado di trasformare il design di un prodotto in un progetto digitale per la nuova generazione di stampanti.
Ma non è tutto: la stampa 3D fa gola a notevoli settori, dalla moda, alla medicina, passando per il comparto food. Nell’ambito della tecnologia da indossare, per esempio, si utilizzerà per creare prototipi di scarpe, accessori e abiti: è dunque possibile che si apriranno posizioni per chi opera nella ricerca e sviluppo, a cavallo fra tecnologia e prodotti finiti per il consumatore.
Il futuro è roseo anche per gli specialisti in modellismo in ambito biologico e scientifico. Il settore medicale, infatti, sarà interessato dalla stampa in 3D soprattutto in relazione alle protesi e ai tessuti umani. Senza dimenticare poi i settori dell’architettura e delle costruzioni che renderanno sempre più indispensabili professionisti in grado di tradurre progetti in 2D in modelli in 3D. Insomma, gli esperti si aspettano ‘a cascata’ una pioggia di nuove posizioni di lavoro in questo campo. Anche nel food: pensate che il brand del cibo per eccellenza di casa nostra, Barilla, sta sperimentando le stampanti 3D nel settore alimentare.
Sai usare una stampante 3d? Il lavoro è tuo
La rivoluzione digitale che sta cambiando la produzione degli oggetti creerà nuove imprese e nuovo lavoro.
articolo precedente