“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla bellezza”: l’articolo 1 della Costituzione italiana Oscar Farinetti lo cambierebbe così. L’ideatore di Eataly, durante l’anteprima stampa del nuovo store realizzato in piazza XXV aprile a Milano, con la schiettezza di sempre, ha lanciato la sua provocazione: “Da oggetto il lavoro diventa un mezzo, il mezzo per salvare la bellezza del nostro Paese”.
Per lui il cibo non è solo cibo, non è gusto o piacere fine a se stesso: l’enogastronomia è una delle eccellenze dell’Italia, è l’occasione per riflettere, per accrescere la nostra coscienza civica, è uno dei punti da cui partire per “un nuovo Risorgimento”. E non è un caso dunque se per l’inaugurazione dello store milanese è stato scelto il 18 marzo: nella stessa data, 166 anni fa, iniziarono le Cinque Giornate di Milano. Il taglio del nastro è avvenuto questa mattina alle 10 alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia, ma Farinetti ha rivelato che presto chiamerà anche il presidente della Regione Roberto Maroni: “Lo inviterò per chiedergli scusa delle dichiarazioni che feci all’epoca delle elezioni. Dissi che se avesse vinto la Lega Nord, al posto di Eataly avrei aperto in città un kebab. Ho sbagliato: chi viene eletto democraticamente ha diritto a governare”.
Eataly Smeraldo – Cinquemila metri quadrati, quattro piani, 10.000 prodotti in vendita, 19 luoghi ristoro (tra cui il ristorante gourmet Alice), 5 luoghi di produzione a vista (dal pane alla mozzarella al cioccolato), 2 aule didattiche, 2 sale riunioni: il nuovo store trova spazio all’interno dell’ex Teatro Smeraldo: “Eataly non è una catena, io aborro i luoghi tutti uguali – ha precisato Farinetti – Il nome in comune dei vari negozi indica un insieme di valori, ma poi ognuno di essi ha caratteristiche diverse. Il tema dello store milanese è lo spettacolo per riprendere la memoria storica del luogo in cui ci troviamo”. Fotografie appese all’ingresso, poco prima dello spazio dedicato ai libri e del mercato, ritraggono le voci che si sono succedute sul palcoscenico dello Smeraldo (Da Giorgio Gaber a Ray Charles), mentre ogni sera spettacoli di musica dal vivo allieteranno la visita di chi varcherà l’ingresso di Eatlay dalle 19 in poi.
La questione lavoro – Venticinque negozi in tutto il mondo, 3.500 collaboratori, 400 milioni di fatturato di obiettivo per quest’anno. Solo nello store di Milano sono stati assunti 352 giovani: “Hanno quasi tutti un contratto a termine e ricevono compensi sotto i 1.500 euro al mese, ma entro due anni l’80% sarà a tempo indeterminato. Gli 80 euro promessi dal Governo arriveranno anche a loro. Per lo Stato sono in tutto 10 miliardi, è come tirar fuori 50 euro per una famiglia che ne ha a disposizione 2.000”. E se quando gli viene chiesto di Renzi e del contratto unico afferma “L’idea è geniale”, sull’aumento dal 20 al 26% sulle rendite finanziarie risponde: “Dovrei essere incazzato, invece, ve lo dice uno che qualche soldo ce l’ha, si è mosso da dio: ha potato a casa 2,6 miliardi che investito togliendo il 10% di Irap alle imprese”.