(Labitalia) – Addio lettino. Per combattere l’ansia o la depressione ora ci sono Facebook, YouTube e naturalmente Skype e chat. A tuffarsi nelle nuove tecnologie per rinnovare profondamente la sua professione, è un giovane psicologo milanese di 34 anni, Luca Mazzucchelli, che da circa tre anni gestisce con successo un servizio di psicologia on line (www.psicologo-milano.it).
“Il mondo del lavoro, anche del nostro lavoro, ha bisogno -dice a Labitalia Mazzucchelli, che ama definirsi “psicologo 2.0″- di essere reiventato. Non possiamo più stare fermi in studio ad aspettare le persone, ma bisogna essere in movimento e al passo coi tempi, il che significa intercettare i bisogni anche psicologici delle persone. In un certo senso -dice- il mio risultato e il mio successo sono anche frutto della crisi, e per me la crisi è stata un’opportunità”.
Ma come si riesce a coniugare la psicologia con le nuove tecnologie? “Il mio obiettivo -spiega Mazzucchelli- è divulgare e far sapere cos’è la psicologia e l’aiuto che può dare. All’inizio con il mio collega Davide Algeri abbiamo messo a punto delle App gratuite per Iphone (su temi come ‘diventare genitori’), e poi abbiamo messo on line un docu-quiz e due anni fa il servizio di psicologia on line (Sipo), che si avvale anche di una chat via Facebook”.
“Non offriamo consulenza psicologica -aggiunge Mazzucchelli- ma un vero e proprio sportello informativo on demand: possiamo orientare presso servizi pubblici della zona in cui vive la persona che ci contatta o presso specialisti, per esigenze particolari. Abbiamo sviluppato anche l’uso della webcam e della multimedialità perché lo psicologo 2.0 è colui che impara il linguaggio degli altri e abita i contesti virtuali degli altri“. Mazzucchelli, infatti, gestisce anche un videocanale su YouTube (psicologomilano) dove pubblica anche videointerviste e pillole informative.
“Dopo i primi colloqui -osserva Mazzucchelli- se ci sono le precondizioni e la decisione, si va in terapia ‘classica’. Resta il fatto che l’online è un modo per avvicinarsi alla psicologia in ambito ‘protetto’. Per le persone è più facile avvicinarsi a uno psicologo da Internet e, dalle nostre statistiche, abbiamo visto che la maggior parte delle persone che si avvicina a una consulenza psicologica tramite Facebook o mail poi prosegue il contatto anche nella vita reale”.
Mazzucchelli, che è anche consigliere dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, spiega che nel 2013 al servizio di psicologia on line si sono rivolti “circa 200 utenti, per la maggior parte giovani (tra i 18 e i 25 anni) e donne (78%), con circa 100 chat per due sere a settimana”.