Intelligenza Artificiale e ChatGPT: nell’ultimo anno hanno iniziato a influenzare le abitudini aziendali.Infatti, il 48% dei Responsabili HR individua nell’Intelligenza Artificiale (AI) e nei Big Datae nei nuovi modi di lavorare (40%), i fattori di maggior impatto sull’organizzazione in termini di sviluppo di competenze; a livello Italia viene indicata al secondo posto la transizione ecologica (45% vs 27% INT).
In particolare, il 74% dei dipendenti (+7 punti rispetto al 2022, 69% ITA) pensa che le attuali sfide della trasformazione (tecnologica, climatica, sociale…) cambieranno il contenuto del loro lavoro, con un terzo di loro (22% ITA) che esprime apprensione riguardo la potenziale scomparsa del proprio impiego. Tuttavia, sebbene 4 dipendenti su 10 (29% in Europa) dichiarino di sentirsi sopraffatti dalla tecnologia, (+8% rispetto al 2022), il 79% dei lavoratori italiani ha espresso un sentimento contrario. Medesima percezione è condivisa dagli HR Director, i quali ritengono che solo il 14% dei posti di lavoro presenti un rischio di obsolescenza delle competenze nel prossimo triennio (18% INT). Allo stesso tempo, per far fronte a questi cambiamenti il 57% dei Responsabili delle Risorse Umane a livello internazionale (38% ITA) intende sostenere i dipendenti nell’aggiornamento delle competenze e assumere nuovi profili (56%, +10% rispetto al 2022, 52% ITA). In Italia lo sviluppo di skill legate ad altre professioni, per la mobilità interna e il ricollocamento, è considerato dal 55% degli HR (50% INT).
Questo impegno prevede al primo posto il potenziamento delle digital skill (42% vs 33% ITA) – l’alfabetizzazione digitale è al primo posto come necessità di forte supporto nelle organizzazioni secondo il 61% degli HR (65% ITA) -, a seguire le soft skill (38%, 37% ITA), con particolare enfasi sull’agilità e l’adattabilità (53%), successivamente il miglioramento delle competenze manageriali (35%, in calo di 4 punti rispetto al 2022, 37% ITA) e di business (29% vs 17% ITA); la transizione ecologia è in fondo all’elenco delle priorità per i prossimi anni.
Gli HR Director sono attratti dall’AI come possibile risorsa per l’azienda: il 63% degli HR Manager prevede, infatti, di utilizzarla per personalizzare i percorsi formativi. Tuttavia, ad oggi solo il 10% di loro 5% ITA) l’ha effettivamente già impiegata come risorsa di apprendimento mentre un 23% del campione non la considera ancora rilevante per la propria organizzazione (32% ITA). Dal canto loro, il 31% dei dipendenti (24% ITA) afferma di impiegare o aver già utilizzato strumenti di AI generativa, come ChatGPT, per formarsi; il 40% ha in programma di farlo nel prossimo futuro.
Questi i primi dati del Cegos Observatory Barometer “Transformations, skills and learning” – survey annuale realizzata dal Gruppo Cegos, tra i principali player nel Learning & Development. L’edizione 2023, appena conclusa, ha visto la partecipazione di 5.048 dipendenti e 488 Manager HR, con un campione italiano del 10% per entrambi i target, ed è stata condotta in 9 Paesi tra Europa (Italia, Francia, Germania, Portogallo, Spagna), Asia (Singapore) e America Latina (Brasile, Messico, Cile) su aziende con almeno 50 dipendenti.