A valle dell’incontro tenutosi in data odierna tra Ministero del Lavoro, Azienda e Organizzazioni Sindacali, sono marcate le distanze tra le parti sulla possibilità di ottenere un’intesa circa la nuova CIGS in deroga richiesta da Acciaierie d’Italia.
Secondo Valerio D’Alò – Segretario Nazionale Fim Cisl – “Manca infatti una delle condizioni principali per poter sottoscrivere gli accordi: l’affidabilità della nostra controparte” Lo afferma in una nota il Segretario Nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò spiegando che “è impensabile che Acciaierie D’Italia dopo aver sottoscritto con noi l’accordo dello scorso marzo, abbia fatto di tutto per mettersi in contraddizione con se stessa mettendo in atto atteggiamenti che andavano esattamente all’opposto di ciò che era stato sottoscritto. Per noi resta fondamentale aver garantito la tredicesima ai lavoratori in cassa, perchè le difficoltà di chi ha un salario ridotto le conosciamo bene, ma adesso sono le istituzioni che devono garantire ai lavoratori interlocutori credibili.”
“Se non giungeremo ad un’intesa – continua D’Alò – gli scenari sono due: il primo coinvolge la Regione Puglia che potrebbe utilizzare strumenti transitori per garantire il salario ai lavoratori e qualora ciò non fosse possibile; toccherà al Governo, come già successo in anni passati, decidere come intervenire per evitare una bomba sociale sulla Ex Ilva.
Come sindacato abbiamo dimostrato responsabilità e di avere a cuore le famiglie dei lavoratori andando contro tutto e tutti, ma adesso serve un cambio di governance. L’aumento al 60% della presenza di Invitalia nella società ADI diventa imprescindibile per dare credibilità al rilancio della siderurgia come annunciato dal Ministro Urso”.