In Italia si sono abbattute ben 15 bombe d’ acqua e violente grandinate nell’arco di 48 ore che hanno investito città e campagne con allagamenti, frane e danni da Nord a Sud del Paese. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European severe weather database), in riferimento all’ondata di maltempo con l’allerta arancione in Emilia-Romagna e gialla in 11 regioni, diffusa in una nota.
La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine – spiega la Coldiretti – colpisce i frutticini proprio nei primi giorni di formazione in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione.
Un evento climatico avverso che – precisa nella nota la Coldiretti – ad Alessandria in Piemonte ha provocato pesanti danni alle coltivazioni cereali e orticole mentre alla Puglia una violenta grandinata ha colpito ortaggi e pomodori in pieno campo in provincia di Lecce, con epicentro a Corigliano ma fenomeni estremi si sono verificati a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola compresa la Capitale.
Siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che si abbatte su un territorio fragile per l’abbandono e la cementificazione.
Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. “Nell’immediato è necessario intervenire con aiuti concreti per aiutare le popolazioni colpite” afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre però accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.