La dinamica dei flussi
Le assunzioni attivate daidatori di lavoro privati sino a novembre del 2022, sono state 7.562.000, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2021. La crescita ha interessato tutte le tipologie contrattuali: con 1.302.000 assunzioni i contratti a tempo indeterminato hanno registrato la crescita più accentuata (+21%); significativo risulta anche l’aumento delle diverse tipologie di contratti a termine, con 660.000 assunzioni per gli intermittenti (+18%), 331.000 per l’apprendistato (+13%), 3.320.000 per il tempo determinato (+12%), 945.000 per gli stagionali (+11%) e 1.003.000 per i somministrati (+6%). E’ quanto indica l’Osservatorio sul precariato dell’Inps, aggiornato agli undici mesi del 2022.
Le trasformazioni da tempo determinato nei primi undici mesi del 2022 sono risultate 687.000, evidenziando un fortissimo incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+52%). Nello stesso periodo le conferme (106.000) di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo segnano un incremento del 5% rispetto all’anno precedente.
Le cessazioni sino a novembre 2022 sono state 6.824.000, inaumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+19%) per tutte le tipologie contrattuali. In particolare, si sono avute 582.000 cessazioni di contratti intermittenti (+33%), 2.478.000 di contratti a tempo determinato (+21%), 951.000 di contratti stagionali (+19%), 204.000 di contratti in apprendistato (+17%), 1.676.000 di contratti a tempo indeterminato e 934.000 di contratti in somministrazione (per entrambi +15%).
Le agevolazioni ai rapporti di lavoro
Tra gennaio e novembre del 2022 – spiega l’Inps – pressoché tutte le tipologie di rapporti di lavoro incentivati (con riferimento sia alle assunzioni che alle variazioni contrattuali) presentano, rispetto al corrispondente periodo del 2021, una significativa dinamica positiva, più modesta per le attivazioni che hanno beneficiato dell’esonero giovani. Nel loro insieme i rapporti di lavoro incentivati sono cresciuti del 13%.
La consistenza dei rapporti di lavoro
Il saldo annualizzato,vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale su base annua delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese di novembre rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente).
A novembre 2022 il saldo annualizzato risulta pari a 432.000 posizioni di lavoro. Il contributo a tale crescita è positivo per: i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+336.000), i contratti a tempo determinato (+39.000), i contratti intermittenti (+38.000), i contratti di apprendistato (+18.000), i contratti stagionali (+2.000); negativo invece il contributo dei contratti somministrati (-1.000).
Rispetto ad ottobre segnano un incremento del saldo i contratti a tempo indeterminato e gli apprendisti, in flessione tutti gli altri.
Focus rapporti in somministrazione
Nel report è presente una tavola che espone la disaggregazione dei contratti in somministrazione secondo la tipologia contrattuale, distinguendo i rapporti a tempo indeterminato e quelli a termine (che includono sia i contratti a tempo determinato che stagionali).
Nel corso dei primi undici mesi del 2022, rispetto al corrispondente periodo del 2021, le assunzioni in somministrazione sono aumentate per entrambe le tipologie contrattuali, in particolare sono state registrate 46.000 assunzioni a tempo indeterminato (+65%) e 958.000 a termine (+4%).
Anche per le cessazioni si rileva un aumento per le due tipologie contrattuali, con andamento analogo alle assunzioni. Il saldo annualizzato risulta positivo per i contratti in somministrazione a tempo indeterminato (+24.000) e negativo per i contratti in somministrazione a tempo indeterminato (-25.000).
Il lavoro occasionale
La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a novembre 2022 si attesta intorno alle 13.000 unità, in diminuzione del 6% rispetto allo stesso mese del 2021; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione risulta pari a 239 euro.
I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), a novembre 2022 risultano circa 12.000, in diminuzione del 8% rispetto a novembre 2021, mentre l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione risulta pari a 172 euro, conclude l’Istituto di previdenza.