Sono più di tre mila le aziende campane che hanno i requisiti per essere candidate al “Garanzia Campania Bond”, il programma di Basket Bond promosso da Sviluppo Campania e coordinato da Mediocredito Centrale e Banca Finint per il quale si apriranno le candidature dal 16 novembre. Questo quanto emerge dallo studio realizzato da VVA Debt & Grant, società leader nella finanza strutturata agevolata guidata da Claudio Calvani, in collaborazione con il think tank Competere.EU.
Il programma è finalizzato a favorire la crescita delle PMI campane, non agricole, con operazioni di finanziamento tramite emissione di Minibond, assistite da garanzia pubblica e supportate con un contributo a fondo perduto del 50% sui costi della strutturazione.
Il “Garanzia Campania Bond” prevede l’emissione di titoli obbligazionari da parte delle PMI Campane, assistiti da una dotazione finanziaria di 37 milioni di euro nella forma di Garanzia Pubblica e di 1,9 milioni di euro nella forma di Sovvenzioni.
Dallo studio emerge che sono 1.812 le aziende della provincia di Napoli, 639 di Salerno, 345 di Caserta, 119 di Avellino, 95 di Benevento. Delle società individuate, 2.131 necessitano il preliminare ottenimento di un rating creditizio da parte di un’Agenzia ECAI per inoltrare la manifestazione di interesse, mentre 879 società rispettano tutti i requisiti volti a non dover ottenere un rating di credito in via preventiva. (per un maggior dettaglio sui requisiti si rimanda alla sezione finale dell’articolo)
I 3 settori principali in cui operano le aziende potenzialmente candidabili sono il manifatturiero per il 25%, commercio per il 29% e costruzioni per il 12%. All’interno del settore manifatturiero il principale segmento è quello dell’industria alimentare per il 6%, seguito da quello metallurgico e della lavorazione dei metalli per il 5%.
“Le aziende campane – dichiara il ceo di VVA, Claudio Calvani – si sono dimostrate negli anni interessate ai temi della finanza alternativa, come ha dimostrato il successo della prima edizione del Garanzia Campania Bond. In particolare le PMI hanno compreso quanto sia importante poter contare su polmoni finanziari addizionali e alternativi rispetto a quelli tradizionali, soprattutto per finanziare i progetti di investimenti, grazie alla maggiore size delle operazioni.
Dall’analisi emerge come i due terzi delle imprese candidabili non abbiano ancora il rating bancario, condizione necessaria per candidarsi, pur avendo performance spesso migliori delle aziende che hanno il rating bancario. Questo è il segnale delle grandi potenzialità della Campania e di quanto sia importante uno strumento con queste caratteristiche per l’economia del territorio. Dai dati emerge come le aziende candidabili abbiano in media livelli di indebitamento contenuti e abbiano un tasso di crescita dei ricavi 2021 rispetto a quelli 2020 del 18%. Indice di come le PMI campane candidabili abbiano registrato un tasso di crescita superiore a quello del PIL nazionale, pari al 6,6%. Dallo studio emerge come le tremila aziende candidabili abbiano un fatturato complessivo superiore ai 34,7 miliardi di euro, un EBITDA complessivo di 3,7 miliardi e più di cento mila dipendenti diretti. Parliamo della spina dorsale dell’economia campana”
“L’aumento dei tassi d’interesse – dichiarano per Competere.Eu il segretario generale, Roberto Race e il coordinatore dell’Osservatorio Next Generation, Giuseppe Arleo– associato alle preesistenti difficoltà di accesso al credito, impone alle Pmi lo sviluppo di canali di supporto al credito alternativi.
Regioni come la Campania e la Puglia sono state apripista in Italia con i Basket Bond diventando un modello per il resto del Paese. Per un’azienda, come emerge in uno studio realizzato da Istat in collaborazione con Borsa Italiana, le aziende che fanno emissioni obbligazionarie sono più competitive e pronte alle sfide dei mercati.” Garanzia Campania Bond, giunto alla seconda edizione, ha visto partecipare nella prima edizione sessantacinque Pmi per un importo finanziato di 144 milioni di euro. Dalle 10 del 16 novembre 2022 sarà possibile presentare le manifestazioni di interesse.
L’analisi
Lo studio è stato realizzato sulle società con sede legale in Campania che, senza considerare i collegamenti, sono considerabili PMI e hanno depositato il bilancio d’esercizio 2021 con un fatturato di almeno euro 1 mln e un EBITDA di euro >500 mila, si è privilegiato come criterio dimensionale l’EBITDA essendo il riferimento principale di rapporto con la PFN (Posizione Finanziaria Netta).
Per una rappresentazione completa della segmentazione delle aziende per tipologia di attività svolta si riporta la seguente tabella, con suddivisione tra aziende che preventivamente necessitano l’ottenimento del rating o meno.
Analizzando con maggiore dettaglio le PMI si ottiene un identikit finanziario delle società differente tra quelle che in via preventiva necessitano o meno l’ottenimento del rating creditizio.
Dalla Tabella 2 è possibile osservare che le società della prima colonna hanno registrato in media ricavi superiori, poiché uno dei requisiti della classe è euro >10 mln di fatturato. Sotto un profilo di marginalità, si osserva un maggiore EBITDA in termini assoluti nel primo gruppo, mentre un rapporto ai ricavi superiore per le società della seconda colonna avendo come requisito nella selezione euro >500 mila di EBITDA. Analizzando l’indebitamento, possiamo osservare che in media entrambi i gruppi societari presentano livelli di indebitamento contenuti e ben lontani da situazioni oggetto di monitoraggio. Il primo gruppo registra valori migliori, avendo come requisito quello di possedere delle leve finanziarie in un range specifico. Infine il numero dei dipendenti conferma dimensionalmente i dati registrati in relazione ai ricavi e all’EBITDA con una numerosità media nella prima classe maggiore rispetto alla seconda. In termini di crescita societaria è stato analizzato il dato mediano, poiché la media è influenzata eccessivamente da crescite stratosferiche di alcune società che non permettono un’analisi corretta. Il dato mediano del tasso di crescita dei ricavi 2021 rispetto a quelli 2020 ottenuto per entrambi i gruppi di società è del 18%, indice di come le PMI campane abbiano registrato un tasso di crescita superiore a quello del PIL nazionale, pari al 6,6%.