A luglio si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca dello 0,1%, in termini congiunturali, sintesi di una variazione nulla sul mercato interno e di un calo su quello estero (-0,6%). Lo comunica l’Istat in una nota spiegando che nel trimestre maggio-luglio 2022 l’indice complessivo è cresciuto del 3,5% rispetto al trimestre precedente (+3,6% sul mercato interno e +3,3% su quello estero).
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a luglio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per i beni strumentali (+3,6%) e per i beni di consumo (+0,3%), mentre si registrano flessioni per l’energia (-3,4%) e per i beni intermedi (-2,2%).
Corretto per gli effetti di calendario il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 16,3%, con incrementi del 16,5% sul mercato interno e del 15,7% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di luglio 2021.
Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali assai marcati per l’energia (+56,0%), più contenuti per i beni intermedi (+17,3%), i beni di consumo (+14,4%) e quelli strumentali (+8,0%).
Tutti i settori di attività economica mostrano una crescita in termini tendenziali, ad eccezione dei mezzi di trasporto. Con riferimento al comparto manifatturiero, a luglio si stima che l’indice destagionalizzato del fatturato in volume registri un lieve aumento in termini congiunturali (+0,6%).
Corretto per gli effetti di calendario, – conclude l’Istituto di statistica – il volume del fatturato per il comparto manifatturiero cresce in termini tendenziali dell’1,7%, con un incremento molto più contenuto di quello in valore (+16,2%).