Si tratta di un vero e proprio grido di allarme quello che le aziende del settore della ristorazione e delle strutture ricettive stanno lanciando da mesi per mancanza cronica di manodopera disponibile. La situazione sta diventando ancora più difficile alle porte della stagione estiva che sta per iniziare. Camerieri, cuochi, baristi, pizzaioli, aiuto cuochi e pizzaioli sono diventati mestieri irreperibili rispetto alla grande richiesta del settore. Il Ministero del Turismo parla di un fabbisogno di oltre 350 mila addetti.
Tra le ragioni di questa carenza preoccupante c’è anche la migrazione di molti addetti del settore della ristorazione e della ricezione alberghiera verso altri ambiti lavorativi in cui si sono ricollocati, come ad esempio nelle mansioni di operai e magazzinieri. In questi due anni di pandemia c’è stata un forte migrazione di questi lavoratori verso altri settori produttivi ed oggi, a seguito della ripresa economica, non hanno intenzione di ritornare alle precedenti mansioni. Da aggiungere, inoltre, una minore disponibilità di diversi candidati verso i lavori stagionali e che richiedono una disponibilità lavorativa in orario serale e nei week end. Un insieme di fattori, quindi, che stanno mettendo in ginocchio tantissime strutture e aziende in ragione di un paradosso: il lavoro c’è ma mancano i lavoratori.
Nello specifico Orienta, una delle principali Agenzie per il Lavoro italiane, sta cercando almeno 500 figure da inserire negli ambiti descritti anche in funzione di un aumento della domanda in funzione della stagione estiva che sta per iniziare per ristoranti, trattorie, hotel, B&B e circoli sportivi. In molti casi c’è la possibilità dell’assunzione a tempo pieno.
“Ogni giorno riceviamo decine di richieste di manodopera dai settori della ristorazione e della ricezione che abbiamo difficoltà a trovare per mancanza di disponibilità di candidati, – spiega Paola Davina Demartini, dell’Area Manager di Orienta -. Purtroppo dobbiamo registrare da parte di queste aziende una richiesta quasi disperata di queste figure. Alcuni pensano addirittura di non aprire per la stagione estiva. C’è poi una difficoltà specifica per la cena: molte delle persone che contattiamo non sono disponibili a lavorare nella fascia serale e nei festivi ma privilegiando solo l’ora di pranzo e le giornate feriali. La difficoltà del settore, poi, si allarga ad altri ambiti produttivi in cui c’è una carenza di manodopera specializzata che denunciamo da tempo come elettricisti, carpentieri, idraulici, meccanici, contabili e molto professionisti del settore informatico”.