Secondo L’Eurostat Campania, Sicilia, Calabria e Puglia sono tra le cinque regioni europee con l’occupazione più bassa nel 2021 insieme alla regione della Guyana francese. Un quadro desolante che aumenta i rischi del ricorso all’usura e del sovraindebitamento familiare secondo il Movimento Difesa del Cittadino e SOS Impresa Rete per la Legalità Campania impegnati nel progetto “Liberiamoci – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”.
Non bastavano gli aumenti del 55% dell’elettricità e del 41,8% del gas uniti alla inflazione che erode i salari ed il potere di acquisto delle famiglie, a deprimere ulteriormente l’economia regionale è la piaga della disoccupazione che vede la Regione tra le ultime in Europa.
Secondo l’istituto statistico europeo la Sicilia registra un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni del 41,1%, la Campania del 41,3%, la Calabria e del 42% e la Puglia del 46,7% a fronte di un tasso medio per l’Ue a 27 del 68,4%.
Situazione ancora più drammatica per le donne con un tasso di occupazione di appena il 29,1% in Campania e Sicilia e il 30,5% in Calabria. Altro dato che preoccupa le associazioni è quello dell’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia nel 2021 ha registrato oltre il 23 per cento in più di segnalazioni di operazioni sospette: sono 139mila, metà delle quali “rilevanti” secondo l’esame della Guardia di Finanza.
Rischio di infiltrazioni criminali del tessuto economico che spiccano nel Lazio e proprio in Campania, con trasferimenti di proprietà rispettivamente di 4.594 attività nella sola provincia di Roma e di 2.108 in quella di Napoli.
Per MDC e SOS Impresa è importante proseguire nella campagna di sensibilizzazione dei cittadini sui rischi e sui servizi di sostegno alle vittime e/o potenziali vittime di usura e/o sovraindebitamento fornendo una informazione facile e accessibile sul territorio regionale.
Luigi Cuomo, Presidente di SOS Impresa, lancia “l’allarme suicidi per molti imprenditori e capi famiglia stretti dalla crisi economica e dai debiti contratti durante il lockdown. Nel corso degli ultimi mesi si registrano nuovi e numerosi suicidi di imprenditori che decidono di sfuggire dai loro debiti uccidendosi talvolta anche nella propria impresa. È il caso del barista di Santa Brigida a Napoli che ha trovato la morte impiccandosi nel proprio bar di prima mattina a fine aprile di quest’anno, oppure della casalinga 45enne disperata a Poggiomarino nel corso del 2021, un assicuratore 40enne di Marano. A Roma un altro titolare di bar suicidatosi nel proprio bar nel maggio del 2021 sulla Tiburtina, ancora, il commercialista 55enne di Eboli suicidatosi sparandosi con il proprio fucile da caccia a maggio del 2021. Noto imprenditore di Aversa suicidatosi nella propria azienda alla fine del 2020. Casi che rilanciano l’allarme usura e sovraindebitamento in termini estremi. È necessario affrontare questa situazione lanciando una forte campagna istituzionale di comunicazione che indichi un’altra strada per uscire dal tunnel dei debiti e dell’usura. Noi ci siamo ma serve che investi in questo senso lo Stato in tutte le sue articolazioni“.