“Raggiungere gli obiettivi europei di trasformazione digitale in netto anticipo sui tempi, portando connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026 come previsto dal PNRR nel rispetto sia degli interessi dei cittadini, sia di un mercato competitivo, sia dei principi di una internet aperta e neutrale” questo uno degli obiettivi delle iniziative della campagna Modem Libero che il Movimento Difesa del Cittadino sta proseguendo in Italia nell’ambito del progetto SPID – Sostenere la Partecipazione alla Innovazione Digitale.
MDC dopo la battaglia vinta insieme alla Free Modem Alliance per la libertà di scelta del modem da parte dei consumatori italiani, spesso costretti ad acquistare i costosissimi apparati imposti dagli operatori, continua a vigilare sul rispetto degli obblighi del Regolamento UE 2120/15 ed a difendere la libertà di accesso alla rete in Italia.
L’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n. 348/18/CONS, ha infatti confermato nel nostro Paese il diritto degli utenti di effettuare la scelta del proprio terminale, stabilendo al contempo specifici obblighi che gli operatori sono tenuti a rispettare.
Gli operatori di reti pubbliche di comunicazione ed i fornitori di servizi di comunicazione non possono rifiutare di collegare alla propria rete l’apparecchiatura terminale scelta dall’utente, purché questa soddisfi i requisiti previsti dalla normativa nazionale ed europea, né potranno imporre oneri aggiuntivi, ritardi ingiustificati o discriminare la qualità dei servizi offerti. I fornitori di accesso alla rete sono inoltre tenuti a veicolare, tramite i canali di assistenza, informazioni adeguate, circa la modalità di connessione alla rete e di configurazione dell’apparato sostitutivo o integrativo prescelto.
Per l’associazione di consumatori bisogna aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sui temi della Net Neutrality visto lo scarso risalto che ha avuto sui media la “Declaration for the Future of the Internet”: un documento ufficialmente approvato dagli Stati Uniti d’America, insieme ad altri 60 Paesi e partner tra cui la Commissione Europea e l’Italia il 28 Aprile scorso.
MDC sottolinea la particolare importanza dei principi enunciati nella dichiarazione quanto alla visione di internet nel nuovo contesto mondiale, un ecosistema digitale in cui:
- I diritti umani e le libertà fondamentali e il benessere di tutti gli individui sono tutelati e promossi;
- Tutti possono connettersi a Internet, indipendentemente da dove si trovano, anche attraverso un maggiore accesso, convenienza e competenze digitali;
- Gli individui e le aziende possono fidarsi della sicurezza e della riservatezza delle tecnologie digitali che utilizzano e che la loro privacy è protetta;
- Le aziende di tutte le dimensioni possono innovare, competere e prosperare in base ai propri meriti in un ecosistema equo e competitivo;
- L’infrastruttura è progettata per essere sicura, interoperabile, affidabile e sostenibile;
- La tecnologia viene utilizzata per promuovere il pluralismo e la libertà di espressione, la sostenibilità, la crescita economica inclusiva e la lotta al cambiamento climatico globale.
Ma è sull’accesso alla rete che l’associazione ribadisce i principi cui si dovranno attenere istituzioni e operatori come ad esempio:
- Astenersi dalla chiusura di Internet imposta dal governo o dalla riduzione dell’accesso domestico a Internet, in tutto o in parte.
- Astenersi dal bloccare o degradare l’accesso a contenuti, servizi e applicazioni legali su Internet, coerentemente con i principi di Net Neutrality soggetti alla legge applicabile, inclusa la legge internazionale sui diritti umani.
- Promuovere il nostro lavoro per realizzare i vantaggi di flussi liberi di dati con fiducia basata sui nostri valori condivisi come partner con idee simili, democratici, aperti e rivolti all’esterno.
- Promuovere la cooperazione nel campo della ricerca e dell’innovazione e la definizione di standard, incoraggiare la condivisione delle informazioni sulle minacce alla sicurezza attraverso i pertinenti consessi internazionali e riaffermare il nostro impegno per il quadro del comportamento responsabile dello Stato nel cyberspazio.