Reddito di cittadinanza, leggi fardello e scelte teoriche controproducenti “stanno mandando in crisi il sistema occupazionale”. Le imprese riminesi del turismo già da settimane “sono alla ricerca quasi ossessiva di personale” e “c’è chi rischia di non aprire per il primo ponte primaverile”, analizza il presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino. Anche perchè “le soluzioni per trovare uno sbocco sono sempre meno”. Le colpe, sbotta Indino, sono imputate ai datori di lavoro, con orari massacranti e paghe da fame, ma la realtà è che sono pronti “a fornire una giusta retribuzione e anche qualcosa di più quando le professionalità sono evidenti”, precisa Indino. Ma “ciò non basta: il Reddito di cittadinanza ha contribuito a distruggere il tessuto occupazionale del Paese, soprattutto a livello giovanile“. Chi pensava a fare la stagione in Riviera “non è venuto a cercare lavoro, accontentandosi di qualche lavoretto saltuario, possibilmente senza contratto, da accompagnare al Reddito di cittadinanza”.
Una misura che “va assolutamente rimodulata”. Certo, prosegue, ci sono “anche imprenditori che cercano di sfruttare il prossimo”, ma “è giunto il momento di mettere mano ai motivi per cui la disoccupazione dilaga e allo stesso tempo le imprese non trovano forza lavoro”: la disparità del costo del personale per l’azienda rispetto a quello che percepisce il dipendente. Inoltre occorre eliminare o modificare alcune “leggi fardello”, come quella sui 16 anni di età per entrare nel mercato del lavoro e il divieto ai minorenni di lavorare la sera e di avvicinarsi agli alcolici.
– Agenzia DiRE –