Si è tenuto ieri mattina in videoconferenza l’incontro fra il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando e le parti sociali, per fare il punto sulla riforma degli ammortizzatori sociali alla luce delle conseguenze del conflitto in Ucraina, dell’aumento dei costi legati all’energia e della carenza di materie prime. Lo ha riferito in una nota il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
“La scorsa settimana abbiamo introdotto in Cdm degli ulteriori strumenti che prevedono la possibilità di intervenire laddove ci si trovi di fronte a condizioni di particolare difficoltà legata al costo dell’energia – ha detto il ministro Orlando aprendo i lavori mattutini – e accanto a questo abbiamo ribadito la possibilità di accedere alla cassa integrazione legata alla mancanza di materie prime. Abbiamo già previsto un ulteriore periodo di cassa integrazione di 8 settimane proprio per coloro che avevano esaurito le precedenti 13. Naturalmente, visto che gli scenari sono imprevedibili, si tratterà di adeguare via via gli strumenti che abbiamo a disposizione”.
“Abbiamo in corso una trattativa a livello europeo affinché accanto agli strumenti esistenti se ne possano creare di nuovi a livello comunitario, con l’obiettivo di ripartire il peso delle conseguenze del conflitto in Ucraina, perché come per le transizioni, lo sforzo è comune ma gli effetti sono differenziati. Per questo anche nell’ultima riunione del Consiglio Ue dei ministri del Lavoro ho evidenziato la necessità di costruire uno strumento strutturale che riprenda l’impostazione di SURE, che è stato importante nella fase pandemica e che sia più legato agli shock e alle transizioni che non sono più un elemento eccezionale”.
“L’obiettivo è soprattutto quello di aiutare le imprese a proseguire le proprie attività produttive. Il centro della nostra attenzione – ha proseguito il ministro – deve essere rivolto soprattutto alle filiere produttive e alla manifattura, che rischia di essere il settore più colpito. Sono piuttosto preoccupato dal rischio di interruzione della produzione di acciaio, verso il quale c’è una particolare attenzione del Ministero perché da un lato, una parte importante della produzione che si realizza sui semilavoratori rischia di vedere interrotto il flusso e dall’altro lato, quello della produzione più legata al ciclo integrato si registrano problemi che tutti i giorni affrontiamo. Con il ministro Giorgetti c’è un confronto aperto per dare risposte, ma anche una determinazione comune a fare in modo tale che non si interrompa la produzione in questo settore. Abbiamo già cominciato a predisporre misure nell’ultimo decreto proprio per garantire l’approvvigionamento e la continuità della produzione. In questo quadro – ha concluso Il ministro – il rischio di manovre speculative è forte e crediamo che il dialogo sociale sia utile per costruire anche gli strumenti di intervento, perché gli shock non sono mai simmetrici e provocano danni per qualcuno e vantaggi per altri che possono anche costruire rendite con il rischio di destrutturare il mercato e le filiere”.