Per dare una risposta concreta all’emergenza umanitaria dell’Ucrainala Fondazione Il Fatto Quotidiano e la Fondazione Dario Fo e Franca Rame lanciano un’operazione e una raccolta fondi per accogliere le persone che in queste ore stanno scappando dai territori colpiti dalla guerra in cerca di un rifugio in altri paesi.
“Siamo entrati in contatto con Piero Verona, titolare di un’agenzia di viaggi di Pietrasanta proprietaria di bus turistici e, grazie alla sua disponibilità, generosità e spirito d’iniziativa, è stato possibile organizzare lo spostamento e la messa al sicuro di un gruppo di famiglie fuggite dall’Ucraina e rifugiate in un campo profughi in Romania”spiega Cinzia Monteverdi, Presidente della Fondazione il Fatto Quotidiano.
Un’iniziativa pensata insieme alla Fondazione Fo Rame, che ha messo a disposizione le strutture ricettive della Libera Università di Alcatraz, in provincia di Perugia, per accogliere un gruppo di 30 persone in fuga, e che la Fondazione il Fatto Quotidiano aiuterà per il sostentamento.
“Da quando è iniziata la Guerra in Ucraina ci siamo chiesti come poter aiutare le persone che stanno scappando da quei territori – racconta Mattea Fo, Presidente della Fondazione Fo Rame – La nostra famiglia è proprietaria della Libera Università di Alcatraz, centro culturale e turistico tra Gubbio e Perugia. Con l’arrivo della pandemia abbiamo sospeso le attività in presenza, e mentre l’attacco russo all’Ucraina si faceva sempre più duro abbiamo iniziato a ragionare sul fatto che avremmo potuto accogliere un piccolo gruppo di profughi negli spazi di Alcatraz attualmente inutilizzati”.
Per fare fronte a tutte le necessità che si presenteranno, sul sito della Fondazione il Fatto Quotidiano (www.fondazioneilfattoquotidiano.org) è partita una raccolta fondi che consentirà di assicurare in primis alle famiglie accolte la permanenza nella struttura, prodotti alimentari e generi di prima necessità ma soprattutto realizzare un percorso di autonomia.
“Obiettivo importante per le nostre Fondazioni – aggiunge Cinzia Monteverdi – è consentire a queste persone di poter immaginare e realizzare una rinascita che possa restituire loro una prospettiva di vita dignitosa. Per questo costruiremo un modello di comunità nella splendida ambientazione offerta dalla Fondazione Fo Rame che punti ad un’autonomia economica. Partendo dalla terra e recuperando le potenzialità delle persone che oggi hanno perso tutto per colpa della guerra.”