Un missile ha colpito questa mattina piazza della Libertà, centrando la sede del governo a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, a circa 40 chilometri dal confine con la Russia. La sequenza dell’esplosione è ripresa in video rilanciati da reti locali di soccorso e difesa. Il filmato è stato girato attorno alle otto di mattina ora locale. Subito prima dell’esplosione, nella piazza, si vedono circolare alcune macchine, poi travolte dall’onda d’urto.
In un altro filmato si sentono le voci di persone che ispezionano i resti di un edificio che dà sulla piazza. “Questa è la pace russa” dice una di loro. “Volevano questo, ci avevano avvertiti”. Non è chiaro per ora se l’esplosione, potente, abbia causato vittime o feriti.
Un attacco alla democrazia di fronte al quale l’Italia non intende girarsi dall’altra parte. Il premier Mario Draghi nell’aula del Senato condanna senza sfumature l’invasione russa in Ucraina. “L’aggressione – premeditata e immotivata – della Russia verso un Paese vicino ci riporta indietro di oltre ottant’anni, all’annessione dell’Austria, all’occupazione della Cecoslovacchia e all’invasione della Polonia. Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme”, dice Draghi. Il premier cita lo storico Robert Kagan. ‘La giungla della storia è tornata’. E le sue liane vogliono avvolgere il giardino di pace in cui eravamo convinti di abitare. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire. L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte”.
Draghi: “Italia fa la sua parte, non si poteva solo incoraggiare”
“È necessario che il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all’invasione e difendere l’indipendenza del Paese. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere soltanto con incoraggiamenti e atti di deterrenza. Questa è la posizione italiana, dell’Unione Europea, dei nostri alleati”.
Il premier Mario Draghi delinea il perimetro dell’intervento occidentale in Ucraina, riferendo al Senato sulla crisi ucraina. Draghi ricorda: “In seguito all’intensificarsi dell’offensiva russa, abbiamo adottato una risposta sempre più dura e punitiva nei confronti di Mosca. Sul piano militare, il Comandante Supremo Alleato in Europa ha emanato l’ordine di attivazione per tutti e 5 i piani di risposta graduale che ho illustrato la settimana scorsa. Questo consente di mettere in atto direttamente la prima parte dei piani e incrementare la postura di deterrenza sul confine orientale dell’Alleanza con le forze già a disposizione”.
Draghi si riferisce al “passaggio dell’unità attualmente schierata in Lettonia, alla quale l’Italia contribuisce con 239 unità. Per quanto riguarda le forze navali, sono già in navigazione e sotto il comando NATO. Le nostre forze aeree schierate in Romania saranno raddoppiate in modo da garantire copertura continuativa, assieme agli assetti alleati. Sono in stato di pre-allerta ulteriori forze già offerte dai singoli Paesi Membri all’Alleanza: l’Italia è pronta con un primo gruppo di 1.400 militari e un secondo di 2.000 unità. Ringrazio il Ministro Guerini e tutte le forze armate per il loro impegno e la loro preparazione. Dopo il ruolo centrale che avete avuto durante la pandemia, l’Italia vi è di nuovo riconoscente”.
Draghi ricorda che “l’Italia ha risposto all’appello del Presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall’aggressione russa. Questa convergenza è anche il frutto di un’intensissima attività diplomatica. Venerdì ho preso parte a un vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO in cui ho ribadito che l’Italia è pronta a fare la propria parte e a mettere a disposizione le forze necessarie. Il giorno successivo, ho avuto un colloquio telefonico con il Presidente ucraino Zelensky, al quale ho confermato il pieno sostegno dell’Italia. Gli ho anticipato la nostra intenzione di aiutare l’Ucraina a difendersi dalla Russia e gli ho ribadito il nostro convinto supporto alla posizione dell’Unione Europea sulle sanzioni. Lunedì pomeriggio, ho partecipato a una videoconferenza con i leader del G7, della Polonia, della Romania i Presidenti della Commissione Europea e del Consiglio Europeo e con il Segretario Generale della NATO”.
– Agenzia DiRE –