Nelle giornate di 21 e 22 febbraio i Segretari Nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno tenuto le assemblee dei lavoratori nel sito STMicroelectronics di Catania per informarli dell’incontro che c’è stato il 21 pomeriggio tra Direzione di STMicroelectronics Italia e la RSU di stabilimento, le Segreterie Territoriali e Nazionali. Nella riunione è stata aggiornata la fase di realizzazione del piano industriale nel sito di Catania.
L’amministratore delegato di STM Italia, Orio Bellezza, ha relazionato circa gli investimenti effettuati nel 2021, che sono ammontati a circa 260 milioni di euro, (per un miliardo di dollari complessivo nell’ultimo quinquennio) aumentando la capacità produttiva delle lavorazioni in silicio a 8 pollici e aumentando anche la capacità produttiva del Carburo di Silicio (la nuova tipologia di prodotto) con il completamento di nuove clean room che prevedono l’installazione di macchinari di ultima generazione e per la lavorazione di substrati in carburo di silicio anche a 8 pollici.
“I risultati importanti ottenuti dal sito di STM di Catania – sottolineano in una nota il Segretario Nazionale della Fim Cisl Massimiliano Nobis e il Segretario Regionale Pietro Nicastro – rafforzati anche dalla crescita occupazionale di 170 persone nel 2021 e di altre 100 previste per il 2022, di cui la maggior parte laureati in Ingegneria, Chimica e Fisica. E’ necessario come richiesto dai lavoratori nelle assemblee, rafforzare anche le squadre di produzione con l’inserimento di nuove persone.
Ci aspettavano però dall’incontro, anche risposte circa l’investimento che potrà rafforzare la crescita produttiva e occupazionale del sito catanese: in particolare sulla fabbrica di substrati di carburo di silicio. Considerando che, le strategie di produzione di chip in Europa non sono ancora definite, e che la situazione del mercato dei semiconduttori è aggravata dal ritardo rispetto ai paesi asiatici e agli Stati Uniti che attualmente detengono circa l’80% della produzione mondiale.
Per questo la realizzazione di un prodotto come il semiconduttore in Carburo di Silicio (SiC), che per caratteristiche di alta affidabilità nella conduzione elettrica e nella potenza, sarà sempre più particolarmente richiesto dal mercato dell’automotive, la sua produzione sarà sempre più strategica non solo per il sito di Catania ma per l’intera Europa.
L’azienda però circa la realizzazione dell’investimento, attende ancora conferme sul sostegno economico al progetto dal Ministero dello Sviluppo Economico, che a sua volta dice di attendere il via libera dall’Europa. Un ritardo e uno scarico di responsabilità su cui, sia la direzione aziendale, che i rappresentanti sindacali hanno deciso di convocare un nuovo incontro nel breve periodo per avere aggiornamenti sullo stato di avanzamento dell’investimento.
Nelle prossime giorni – sottolineano Nobis e Nicastro– ci attiveremo , insieme a Fiom e Uilm, a sollecitare il MiSE non solo per sostenere la bontà e la necessità dell’investimento su Catania, ma anche per conoscere la strategia del Governo sul settore dei semiconduttori, sia in ottica di sostegno delle produzioni già in essere nel nostro paese che di sviluppo.
Quante risorse del PNRR si intendono investire su questo settore che sarà sempre più strategico per l’intero comparto manifatturiero italiano; ma anche se c’è la volontà politica a partecipare, con progetti di ricerca e di sviluppo, ai piani specifici promossi dall’Europa come il Chip Act, sostenuto da impegno finanziario complessivo di 43 miliardi di euro.
La Presidente Ursula Von Der Leyen a margine della presentazione dell’intervento del “Chip Act” che rientra nel piano 2030 Digital Compass si propone di produrre in Europa un quinto dei chip del fabbisogno mondiale entro la fine del decennio, ha sostenuto che “ non c’è tempo da perdere”. Noi come FIM CISL ne siamo convinti, a partire dal sostengo di progetti come quello di Catania.