L’esecutivo mira a ratificare la prossima settimana nuove misure per frenare l’impatto degli aumenti previsti per le bollette di luce e gas. “Il governo sta preparando un intervento di ampia portata” ha infatti annunciato a riguardo il premier Mario Draghi in visita a Genova. “Il governo non dimentica il presente ed il presente – ha proseguito il presidente del Consiglio nel suo intervento a palazzo San Giorgio – oggi fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese si trovano ad affrontare per l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica”.
Per il taglio sul caro energia, infatti, sono in arrivo “tra 5 e 7 miliardi” per le famiglie e le imprese, ha poi annunciato il sottosegretario al Mef, Maria Cecilia Guerra, intervenendo al Tg3. “Non è il momento per decidere uno scostamento – ha proseguito Guerra spiegando che qualora si dovesse “rendere necessario il governo lo valuterà. Ci sono risorse che si stanno mettendo in fila, guardando ad alcune economie di bilancio si arriverà alla cifra di 5-7 miliardi”, ha aggiunto il Sottosegretario.
Come riferisce l’Ansa, nel primo trimestre 2022 si è registrato nei servizi di tutela, “nonostante gli interventi straordinari del Governo”, un aumento del costo per l’energia elettrica per la famiglia tipo pari a +55% per la bolletta dell’elettricità e a +41,8% per quella del gas rispetto al trimestre precedente. Lo ha detto il Presidente di Arera, Stefano Besseghini, in audizione alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori, sottolineando che questi incrementi risultano “ancora più significativi se valutati rispetto ai livelli del corrispondente trimestre dell’anno scorso”, infatti per l’energia elettrica, il prezzo di riferimento per il cliente tipo “è passato da 20,06 centesimi di euro per kWh” nel primo trimestre 2021 “a 46,03 centesimi di euro per kWh” nel primo trimestre 2022 e, per il gas naturale, “da 70,66 centesimi di euro per metro cubo a 137,32 centesimi di euro”. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente “auspica che siano rese strutturali talune delle misure previste dai recenti interventi legislativi, tra le quali, in particolare, la stabile destinazione del gettito derivante dalle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di CO2 alla riduzione degli oneri generali di sistema, nonché di impiegare strutturalmente fondi del bilancio dello Stato per finanziare gli oneri generali non strettamente afferenti al sistema energetico”.