L’istituzione della Zona economica speciale (Zes) in Sardegna “vuol dire facilità e fiscalità di vantaggio, regimi previdenziali a favore delle imprese”. Così Alessandra Zedda, vicepresidente Regione Sardegna e assessore al Lavoro, spiega all’agenzia DIRE quali saranno le conseguenze pratiche della Zes sul territorio sardo.
“Lo dice la parola stessa – sottolinea – ‘speciale’ vuol dire che raccoglie il territorio sardo nelle zone costiere e retrostanti, che da noi sono quasi tutte all’interno dei consorzi industriali, dove si scrive lo sviluppo di un territorio dal punto di vista industriale e artigianale”. Poi ci sono i porti, “abbiamo annoverato i più importanti e per noi questo è un elemento di forza che il Pnrr, lo sappiamo, va a potenziare per creare una condizione di mobilità nei trasporti dalle zone interne a quelle costiere”.
Sul lavoro, continua Zedda, “sappiamo che i costi più importanti sono nei fattori principali della produzione, per le imprese il fattore di costo più importante è quello dei salari e dei dipendenti. E in questo senso, da assessore al Lavoro, saluto bene i provvedimenti che dovranno essere poi integrati con altre misure messe in campo dal governo nazionale”, anche con l’allungamento delle attività produttive. “Per gli stagionali e la filiera turistica- osserva- la vedremo sotto questo profilo, per le altre industriali quelle che riescono ad accrescere la produzione in più parti dell’anno. Qui entra in gioco la transizione energetica e in particolare l’energia green e le rinnovabili. Sono tutti meccanismi tra loro fortemente correlati”, termina Zedda.
Fonte: Agenzia Dire