“Per troppo tempo il nostro Paese ha portato avanti un modello per cui l’occupazione femminile precludeva la maternità. Invece abbiamo bisogno di una politica che aiuti la parità in ambito occupazionale, con misure come quella contenuta nel Family act sul congedo obbligatorio di paternità: si prevede un aumento fino a tre mesi. Lo renderemo strutturale e obbligatorio, è un principio innovativo”. Così la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti al convegno ‘Economica’, organizzato da Anpit (Associazione nazionale per l’industria è il terziario), tenutosi oggi a Roma.
Per la ministra “c’è un meccanismo che fa percepire all’azienda che la genitorialità sia un costo. Dobbiamo invertire la tendenza: con incentivi per le lavoratrici, promozione del lavoro femminile e decontribuzione della maternità per le imprese, introduzione di una fiscalità agevolata che sostenga le iniziative delle imprese con una maggiore armonizzazione della vita personale e lavorativa”. A impattare sull’occupazione femminile contribuisce anche “un problema di stereotipi culturali, che dobbiamo superare” e questo comprende anche la questione della maternità, che “laddove è ben integrata e valorizzata dall’azienda porta risultati straordinari anche in termini di produttività. Bisogna passare dal concetto di costo della maternità– ha ribadito Bonetti- a quello di investimento per una responsabilità sociale”.
“Queste misure– ha spiegato ancora Bonetti facendo riferimento al Family act- attivano processi culturali necessari come la visione della maternità come momento anche formativo. Anche l’azienda può imparare gestendo la complessità delle situazioni”.
La ministra ha anche affrontato il tema dell’assegno unico per le famiglie: “Non è un sussidio per coprire eventuali fragilità, è un investimento per il futuro del bambinoche riconosce le famiglie come luogo in cui si costruisce il futuro della società. Le spese che la famiglia sostiene per i figli- ha proseguito Bonetti- non sono un costo ma un investimento ed è questo alla base del Family act, che ribalta la prospettiva perché non è un sussidio ma mette al centro le famiglie come soggetti attivi di welfare”.
Alla domanda del presidente di Anpit Federico Iadicicco sul tema delle pensioni la ministra Bonetti ha risposto sottolineando che “dobbiamo costruire una risposta che possa rispettare tutti i diritti, senza contrapposizioni. Dobbiamo dare una risposta in una prospettiva di sostenibilità finanziaria per le nuove generazioni, investendo in incentivi al lavoro giovanile e femminile e alla natalità altrimenti il welfare non è sostenibile. Ci deve essere il diritto di andare in pensione- ha concluso Bonetti- ma anche la tutela dei diritti di chi entra nel mondo del lavoro”.
Fonte: Agenzia Dire