Rincari del carburante, prezzo dell’AdBlue esploso e scarsità delle risorse e delle materie prime, carenza degli autisti e normative inesistenti volte a risolvere il problema, sistema sanzionatorio a punti da rivedere per gli autotrasportatori, tempi di guida e riposo che non consentono alle aziende di lavorare con serenità, committenza sorda verso le richieste di aumento dei costi di trasporto, sistema infrastrutturale da terzo mondo e mobilità negata per gran parte dei cittadini siciliani.
Sono queste alcune delle reali e profonde motivazioni che stanno alla base del fermo dei servizi delle aziende di autotrasporto indetto dall’associazione AIAS dal 8.11 al 12.11 del 2021.
Forse oggi piu che mai le motivazioni alla base del fermo sono gravi e pressanti, il covid ha fatto il resto, di fronte ad una categoria che non ha piu rappresentanza. Le associazioni di categoria non esistono piu, le grandi aggregazioni con riunioni oceaniche e mega party in location di lusso non riescono a cogliere il disagio di una categoria che muove il paese.
Ancora una volta è l’associazione di Pippo Richichi, che ha fatto il bello ed il cattivo tempo in passato, è l’unica nel contesto italiano ad avere gli attributi per muovere le acque della stagnazione della categoria. Il fermo è giusto ed occorre sostenerlo.
Di seguito il comunicato dell’Associazione AIAS:
“I continui e indiscriminati aumenti intervenuti in quasi tutti i settori dell’economia hanno messo “in ginocchio” il settore dei trasporti merci su strada. Durante l’incontro, tenutosi oggi 22.10.2021, presso la sede dell’Associazione Aias, gli autotrasportatori aderenti alla predetta Associazione hanno deciso di indire un fermo del settore, atteso che le ripetute richieste di intervento avanzate al Governo Nazionale e Regionale non hanno mai ricevuto fattivo riscontro.
Il fermo inizierà dalle 24:00 del 08.11.2021 fino alle 24:00 del 12.11.21 con la realizzazione di punti di sensibilizzazione presso i porti e i maggiori snodi di viabilità dell’Isola”.