“Serve una fase transitoria per arrivare al massimo numero di vaccinazioni, chi vieta che per un mese o un mese e mezzo riduco il prezzo del tampone? Proroghiamo il credito di imposta per una fase in cui c’è la gratuità per i lavoratori del tampone“. Lo dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini, partecipando alla iniziativa ‘Cortile di Francesco – Il lavoro oggi’ ad Assisi, avvertendo: “Non voglio ulteriori divisioni nei luoghi di lavoro più di quelle che già ci sono”, perché, spiega il leader sindacale, “non aver messo l’obbligo del vaccino scarica tensioni nei luoghi di lavoro“. Per Landini, dunque, non è sufficiente il prezzo calmierato per i test molecolari e antigenici deciso dal Governo.
“Può essere che dobbiamo migliorare nella nostra comunicazione ma si è innestata una strumentalità per cercare di dimostrare che con il sindacato non si può discutere delle riforme, vista la sua posizione su questo tema”, prosegue Landini da Assisi, rispondendo che chi gli chiede perché la Cgil ha dato l’impressione di non essere favorevole all’uso del green pass nei luoghi di lavoro.
“Vorrei che fosse chiaro – aggiunge il leader della Cgil – che noi siamo perché si vaccinino tutti ed è una sciocchezza dire che chi non è vaccinato è no vax. Io penso che, come già avvenuto per altre situazioni, si dovrebbe procedere con l’obbligo vaccinale, questo abbiamo detto al Governo. E all’obiezione che sarebbe complicato dico che se si decide di farlo siamo pronti a fare la nostra parte. Hanno deciso di non farla – conclude Landini – perché nel Governo non sono tutti d’accordo, sono differenziati”.
Fonte: Agenzia Dire