La filiera dell’auto in Italia conta 177.183 imprese registrate alla metà del 2021 e 551.799 addetti attivi nella fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie, produzione parti e accessori, fabbricazione di motociclette e del commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli. Complessivamente nella filiera 7 addetti su 10, equivalenti a 384.325 addetti, lavorano in Micro e Piccole imprese con meno di 50 addetti (69,7% in imprese con meno di 10 addetti e 30,3% in imprese con 10-49 addetti). Se nella produzione gli addetti sono concentrati (86,4%) in imprese 50 addetti ed oltre, nei servizi e commercio della filiera la gran parte degli addetti (93,3%) lavora in MPI. L’analisi della filiera auto è stata predisposta dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna in occasione della consegna del 39° Premio Confartigianato Motori che precede il Gran Premio d’Italia di Formula 1 di Monza.
La metà (52,0%) delle imprese della filiera opera nell’autoriparazione: nel II trimestre 2021 le imprese del comparto della Manutenzione e riparazione di autoveicoli sono 92.087, in calo dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno pre-crisi Covid-19, ma stabili rispetto ad un anno prima (+0,1%). Nell’autoriparazione è spiccata la vocazione artigiana: le 70.453 imprese artigiane del comparto ne rappresentano infatti i tre quarti (76,5%). Nel confronto internazionale l’Italia presenta una leadership europea nell’autoriparazione, con gli addetti del comparto che sono l’1,3% del totale occupati delle imprese a fronte dell’1,0% dell’Ue a 27, offrendo il più alto contributo all’economia tra i maggiori paesi europei: nel dettaglio il peso dell’autoriparazione in Italia è di 0,2 punti superiore all’1,1% della Spagna, di 0,4 punti superiore allo 0,9% della Germania e di 0,5 punti superiore allo 0,8% della Francia.
La crisi Covid-19 ha pesantemente ridotto la mobilità delle persone per lavoro e per vacanza, e ha ridotto la domanda di manutenzione delle autovetture. Nei primi sei mesi del 2021 fatturato della Manutenzione e riparazione di autoveicoli registra una diminuzione del 5,1% rispetto allo stesso periodo pre crisi del 2019, performance peggiore rispetto al -3,3% dei Servizi e calo più intenso tra i maggiori paesi europei, che complessivamente registrano una flessione dello 0,6%. Il settore registra un ritardo della ripresa dopo un 2020 molto difficile, nel quale, come evidenziato nella nostra analisi, il fatturato del comparto è sceso del 12,0%, pari a 1.797 milioni di euro di ricavi in meno. Alta richiesta di e-skills per i meccanici – L’autoriparazione conta 206.533 addetti, pari ad oltre un terzo (37,4%) del totale degli addetti del filiera dell’auto, e per oltre la metà (55,5%) sono in imprese che effettuano riparazioni meccaniche (114.711 addetti).
Il crescente utilizzo delle tecnologie digitali – prosegue Confartigianato – profila una domanda di lavoro sempre più caratterizzata da una maggiore diffusione di competenze digitali anche in questo comparto. I dati Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, mostrano che nel 2020 le imprese ricercavano oltre 25 mila meccanici artigianali, riparatori di automobili: al 66,8% di questi erano richieste competenze digitali, come l’uso di tecnologie internet, e la capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, al 46,3% erano richieste capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative ed al 42,9% era richiesta la capacità di gestire soluzioni innovative nell’ambito di ‘impresa 4.0’, applicando tecnologie robotiche, big data analytics e internet delle cose ai processi aziendali. Nel tempo si osserva un incremento della quota di imprese alla ricerca di meccanici e riparatori di automobili dotati di un alto livello di competenze digitali e di competenze necessarie per l’utilizzo di tecnologie 4.0.