“Già da molti anni, è stato attivato presso il MISE, un “Punto di contatto” che deve vigilare sul rispetto delle linee guida OCSE in merito alla responsabilità sociale delle multinazionali, ma ha solo una funzione di mediazione: bisogna, invece, dotarlo di poteri vincolanti e sanzionatori. Avanzeremo anche questa richiesta al Governo e al Presidente Draghi”. E’ quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, che è intervenuto sulla vicenda del Dl delocalizzazioni. Come si evince in una nota UIL.
“Il provvedimento in questione – ha detto il leader della Uil – è un buon punto di partenza, ma abbiamo delle proposte che potrebbero renderlo più efficace e perciò chiediamo che ci sia un coinvolgimento delle parti sociali nella costruzione e nello sviluppo del percorso. Tutte queste decisioni, infatti, devono far parte di un piano di politica industriale che delinei gli asset strategici del Paese per i prossimi 20 anni. In questo quadro – ha sottolineato il leader della Uil – bisogna certamente incentivare gli investimenti, ma si deve anche costruire un sistema di ranking che premi le aziende e le multinazionali che rispettano gli standard sociali e ambientali e penalizzi chi non li applica. Esistono già delle linee guida OCSE – ha ribadito Bombardieri – perché non si rendono effettive ed operative? Il trattato commerciale CUSMA tra Usa, Canada e Messico, ad esempio, ha introdotto misure importanti e coerenti con quelle indicazioni: anche l’Italia e l’Europa potrebbero muoversi nella stessa direzione”.
Bombardieri poi – prosegue la UIL – ha ricordato che “negli ultimi 25 anni, la tassazione d’impresa si è dimezzata e che le tasse per le multinazionali sono diminuite mentre sono aumentate quelle per i lavoratori. Ecco perché – ha concluso il Segretario della Uil – non dovrebbero essere concessi fondi pubblici a chi delocalizza, ma neanche a coloro che non rispettano le normative sulla sicurezza o che hanno le sedi nei paradisi fiscali: basta alle multinazionali che fanno come vogliono”