Oggi il Senato voterà la fiducia al dl Reclutamento. L’ultima versione del testo ha accolto le proposte avanzate dal CoLAP di coinvolgere nel procedimento tutti i professionisti, senza escludere quelli associativi. In questo modo vengono valorizzate le competenze di tutto il mondo professionale italiano, come richiesto a gran voce dal Coordinamento nelle audizioni e negli emendamenti presentati al provvedimento. Finalmente, – riporta Colap in una nota – il registro del Ministero dello sviluppo economico previsto dalla legge 4/2013 diventa uno strumento di garanzia, di qualità e competenza.
“Arriva il merito nella Pubblica amministrazione”, le parole di Emiliana Alessandrucci, presidente del CoLAP. “La Pa ha bisogno delle competenze dei professionisti e la nuova versione del testo garantisce una piena e totale collaborazione, senza esclusioni. Abbiamo lavorato con partecipazione insieme al ministero della funzione pubblica, che ha accolto le nostre richieste. Questo modo di collaborare tra associazionismo e istituzioni fa bene al paese e porterà, se mantenuto, alla definizione delle riforme che davvero servono al paese per cambiare e crescere. Il CoLAP è da sempre promotore di professionalità attraverso la legge 4 e il rapporto che abbiamo creato negli anni con le istituzioni ha permesso di raggiungere questo importante risultato”.
Il decreto, nella sua versione originaria, metteva l’accento sul mondo dei professionisti ordinistici, dimenticando quello dei professionisti associativi. Dopo le interlocuzioni e gli interventi del CoLAP nei confronti della politica, il testo è stato cambiato, con il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che, in audizione al Senato, ha riconosciuto come valide le nostre argomentazioni, che si sono tramutate poi in una serie di emendamenti al provvedimento, approvati in commissione.
“Ringraziamo il ministro Brunetta per aver accolto le nostre proposte e la senatrice Fiammetta Modena per il lavoro fatto per l’approvazione delle modifiche al testo”, conclude la presidente Alessandrucci. “Il decreto riconosce, in questo modo, l’importante ruolo dell’attestazione rilasciata dalle associazioni professionali come certificazione delle competenze e delle capacità del lavoratore. E questa metodologia di lavoro, basata sull’ascolto dei principali destinatari delle riforme che si stanno approvando, non potrà che portare dei benefici a tutto il mondo professionale e non solo. I protagonisti dei comparti produttivi devono essere al tavolo con la politica per definire le norme più adatte allo sviluppo. La speranza è che possa essere replicato questo modus operandi anche per i prossimi provvedimenti governativi”.