L’incontro tenutosi ieri al Ministero dello Sviluppo Economico non ha fornito nessuna risposta sia per le questioni inerenti le prospettive industriali ed occupazionali sia per la gestione ordinaria del gruppo siderurgico e del suo importantissimo e strategico sistema di appalti da parte dell’azienda. Da parte delle organizzazioni sindacali, le RSU e dei lavoratori tutti, questa condizione non è più sostenibile: il tempo delle “non decisioni” è scaduto!
A fronte di un piano industriale, definito dalla multinazionale ArcelorMittal e dal nuovo socio Invitalia mai discusso e condiviso con Fim, Fiom e Uilm, continua ad essere una questione “inaccettabile”. L’assenza di un piano di manutenzioni degli impianti per assicurare la sicurezza dei lavoratori e la messa a norma degli impianti è inaccettabile. L’assenza della presentazione del piano ambientale, sui tempi della sua realizzazione e delle opere di messa a norma degli impianti e la certezza degli investimenti è inaccettabile. Il mancato ripristino di un adeguato livello di relazioni sindacali con le organizzazioni territoriali e le RSU di tutti i siti è inaccettabile. Una gestione inappropriata della cassa integrazione senza la condivisione delle modalità e dei numeri dei lavoratori è inaccettabile. La mancata definizione di un percorso di reintegro in Acciaierie D’Italia dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria è inaccettabile.
E’ altrettanto inaccettabile che al termine dell’incontro di ieri al MiSE l’AD di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli abbia dichiarato di considerare scaduto l’accordo del 6 settembre 2018 per le parti che si riferiscono al trattamento economico ed in particolare per quel che riguarda la corresponsione dell’“una tantum” del 3% della RAL in luogo del premio di risultato, senza alcuna preventiva comunicazione formale e tantomeno l’apertura di un negoziato per il rinnovo del PDR. Questione sulla quale le Segreterie nazionali di FIM-FiomUilm avevano più volte sollecitato la necessità di un chiarimento senza avere risposta.
Così come nessuna disponibilità è venuta dall’AD sulla maturazione dei ratei e sulla possibilità di integrare il trattamento di cassa con risorse proprie. Tutto ciò mentre la stessa Morselli vanta eccellenti risultati di bilancio segnando nel primo semestre per la prima volta da tanto tempo un utile netto ed un azzeramento generale della situazione debitoria. A fronte di tutto ciò le Segreterie Nazionali di Fim, Fiom e Uilm indicono a partire da lunedì 12 luglio prossimo le assemblee unitarie in tutti gli stabilimenti e siti e proclamano una giornata di sciopero da tenersi martedì 20 luglio, con modalità in via di definizione.