L’abbiamo ribadito e richiesto in tutti i tavoli negoziali e di confronto che abbiamo avuto nelle ultime settimane con Stellantis e con il Governo Italiano. L’obiettivo principale era fare in modo che la Gigafactory di Stellantis fosse localizzata nel nostro Paese, hanno dichiarato in una nota Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl e Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl e responsabile settore auto spiegando che per la Fim Cisl è fondamentale, in questa fase delicata e di cambiamento per il settore dell’automotive e per Stellantis, mettere in atto tutti gli interventi necessari ad accompagnare la transizione: dall’ incentivazione per la riconversione industriale, a partire dalla filiera della componentistica, passando per le batterie, cuore della nuova mobilità, insieme alla riorganizzazione dell’ecosistema di ricarica elettrica. La Gigafactory in Italia è un passo importante nella direzione giusta.
E’ un atto di responsabilità e di fiducia verso i lavoratori italiani di Stellantis -proseguono i sindacalisti – che in tutti questi anni hanno contribuito, insieme al sindacato e in primis alla Fim-Cisl, per risanare e rilanciare, Fiat Chrysler e collocarla nella fusione con Psa, nel quarto grande gruppo automobilistico mondiale. E’ un importante segnale di investimento e di attenzione del Gruppo Stellantis nel nostro paese. Con la Gigafactory si evita la dipendenze dall’estero e soprattutto ora sarà fondamentale investire per rafforzare le competenze professionali necessarie a gestire la transizione. Abbiamo difronte una situazione non semplice nel settore, molti grossi produttori del settore della componentistica dei motori endotermici fanno già prefigurare nel breve periodo esuberi occupazionali. Anche Stellantis dovrà occuparsi della riconversione in Italia degli stabilimenti che producono motori endotermici, la decisione della Gigafactory di posizionarla nella fabbrica di motori di Termoli consente di gestire la transizione con quella compatibilità sociale che come FIM-CISL ribadiamo da tempo.
Diventa fondamentale agire poi sul fronte del futuro piano industriale di Stellantis, che insieme al progetto di elettrificazione illustrato e agli importanti investimenti annunciati, dovrà garantire la saturazione degli impianti e la piena occupazione degli stabilimenti italiani.
Al governo ribadiamo che è necessario continuare così, i fondi europei del PNRR sono una grande opportunità per gestire la transizione e non devono essere sprecati, ma utilizzati dentro una strategia complessiva che utilizzi le risorse per attuare un vero e piano di riconversione industriale sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista delle competenze. Per noi al centro di ogni scelta nella gestione di questa transizione, lo ribadiamo con forza deve esserci la compatibilità sociale. Il processo di cambiamento in atto del settore, a partire del cambio delle motorizzazioni, non può determinare costi sociali.