“Il lavoro sarà l’emergenza assoluta del Paese dei prossimi 12 mesi. Per questo metteremo a disposizione di Governo e Parlamento una task force di nostri esperti guidata dall’Avv. Giovanni Cinque”. Lo ha dichiarato in una nota Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni.
“D’altra parte – ha continuato il Presidente di Confassociazioni – dobbiamo esserne consapevoli: dopo aver perso quasi 900mila posti di lavoro nel 2020, l’occupazione torna a crescere in questi primi mesi del 2021, ma si tratta al 90% di contratti a termine (circa 200mila) ovvero quelli che avevamo perso al ritmo di 300mila al mese nel periodo del primo lockdown. Come dire: chi assume, considera ancora l’incertezza e lo fa solo a termine”.
“E questo mentre il Governo – ha continuato Giovanni Cinque, nuovo Consigliere Delegato per il Lavoro e le Politiche Sociali di Confassociazioni e Coordinatore della Task Force – non ha ancora trovato la quadra sul blocco dei licenziamenti e, con il Sostegni Bis, ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte, trovando una soluzione di compromesso in cui viene prorogato il divieto per i mesi di luglio e agosto per i datori di lavoro che utilizzino la CIG ordinaria con esenzione dai contributi addizionali”.
“Sarà comunque possibile licenziare – ha proseguito l’Avvocato Cinque – nei seguenti casi: cessazione definitiva dell’attività d’impresa; fallimento; accordo sindacale con incentivi all’esodo volontario. Senza dimenticare che Regioni e Province Autonome possono riconoscere la CIG in deroga con causale “covid” fino a ulteriori 9 settimane. Ecco perché il prossimo campo di battaglia sarà quello della revisione delle norme previste dal Decreto Dignità, solo parzialmente mitigate dai decreti Covid”.
“Nel frattempo – ha ricordato il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana – l’Istat conta 2,6 milioni di disoccupati mentre si è nuovamente accesa la polemica rispetto al reddito di cittadinanza. Ma la questione è molto più complessa e comprende certamente logiche di disagio salariale, però anche un problema strategico ultraventennale di produttività del lavoro nel nostro Paese. Senza poi dimenticare altre ragioni strutturali che pesano sul nostro mercato del lavoro: dal calo demografico che impatta le classi più giovani, ai gap tra domanda e offerta in termini di competenze perché la carenza di personale impatta molti più settori rispetto a quanto emerge sui media”.
“Per questo, come affermava il nostro Report 2021 di aprile – ha ribadito Deiana – bisognerebbe iniziare a fare ragionamenti settoriali. La pandemia non ha confini, ma l’economia della pandemia li ha e sono molto precisi. Alcuni settori (logistica, tecnologia, farmaceutico e alimentare per la GDO) guadagnano. Altri come turismo, commercio, ristorazione e servizi professionali sono fragilissimi e, avendo bruciato patrimonio, risorse proprie e a causa dei debiti contratti con le banche in più di un anno di lockdown a singhiozzo e di consumi inesistenti, sono a rischio chiusura”.
“Nei prossimi 9/12 mesi – ha ribadito il Presidente Deiana – sarà a rischio almeno una impresa su 4 sotto i 10 dipendenti. Il Centro Studi di Confassociazioni, rielaborando i ben più pessimistici dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), stima che potremmo perdere fino ad un milione e 500mila lavoratori nei prossimi 12/15 mesi, principalmente per effetto della chiusura di circa 500mila piccole imprese sotto i 10 dipendenti. Tutto questo si sta già riversando su ammortizzatori sociali come Naspi e Reddito di Cittadinanza. E stiamo tralasciando il problema delle donne, che sono state e saranno parte preponderante di questo problema occupazionale nel turismo, nella ristorazione, nei servizi non essenziali”.
“Una situazione estremamente complessa dove – ha sottolineato l’Avvocato Cinque – prima o poi il blocco dei licenziamenti dovrà finire perché è una misura eccezionale per fronteggiare gli effetti della pandemia sul mercato del lavoro e tale deve rimanere. D’altra parte, i posti di lavoro non si fanno per legge ma bisogna accompagnare imprese e lavoratori verso una normalizzazione, secondo le peculiarità di ciascun settore, anche con adeguate politiche formative di ricollocazione”.
“Per tutti questi motivi abbiamo deciso – ha concluso il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana – di formare questa task force di nostri esperti e di affidarne il coordinamento all’Avv. Giovanni Cinque, Consigliere Delegato per il Lavoro e le Politiche Sociali, che avrà il compito di interloquire insieme alla Presidenza con Istituzioni, Ministeri e Parlamento. Sarà un’operazione non facile perché, come abbiamo visto, la situazione è abbastanza grave e bisognerà trovare soluzioni anche innovative, ma di equilibrio, per accompagnare e supportare il rilancio del Paese”.