Senza partiti, senza pubblicità, senza grandi giornali e tv come sponsor più di 50.000 persone hanno preso parte alla prima tappa della maratona, lo scorso 21 marzo, sulla base dell’appello pubblicato da Linkiesta “Unire i riformisti”. Si prosegue con la Giustizia. Si continua sui contenuti con l’appuntamento di lunedì 14 giugno “Riforma e Referendum”.
Separazione delle carriere, sistema di formazione ed elezione del CSM, poteri di indirizzo e di controllo del ministro della Giustizia, obbligatorietà dell’azione penale, responsabilità civile dei magistrati. Le attese, e da più parti auspicate, riforme non possono più essere rimandate. Non è più tempo di rinvii. Pena non solo la restituzione all’Europa dei 2,7 miliardi di euro che il Pnrr prevede per la Giustizia e di tutti i 191 miliardi destinati alla rinascita economica e sociale italiana, ma anche un ostacolo a chi dall’estero sceglie di investire in Italia. Rendere i processi civili e penali più celeri, più efficienti, ma non a scapito delle garanzie, sono obiettivi che riguardano tutti noi cittadini. Come ricorda il Ministro Cartabia: giudizi lunghi diventano anticipo di pena; il «pregiudizio di colpevolezza sociale» – così indicato dalla ex presidente della Consulta – è una situazione disumana che non può più essere accettata.
Se su questo non si possono raggiungere compromessi accettabili in Parlamento – è giusto, allora, che la parola sia rimessa ai cittadini. Per sottoscrivere l’appello: [email protected]