“La pandemia non ha colpito tutti allo stesso modo. Partiamo da qui, non siamo tutti sulla stessa barca. È ora di finirla con questa retorica, c’è chi è più fragile e ha dato di più. I lavoratori e le lavoratrici di questo Paese sono coloro che lo hanno tenuto in piedi nel momento più duro, perché mentre noi stavamo chiusi in casa, per proteggerci dal virus, c’era qualcuno che andava a lavorare. Allora si è fatta un sacco di retorica. Oggi che si fa? Si licenziano. Il 30 giugno è domani, la riforma degli ammortizzatori sociali non c’è ancora e c’è da discutere su come verrà fatta, le politiche attive del lavoro in questo Paese sono un colabrodo”. Così il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni intervenendo dai microfoni di Skytg24 nel corso della trasmissione Start. “Altro che mediazione come Draghi l’ha presentata questa operazione, questo – prosegue l’esponente dell’opposizione di sinistra – è uno schiaffo al mondo del lavoro. Il blocco dei licenziamenti va prorogato in modo generalizzato. Sarebbe un atto di coraggio e di giustizia sociale. Peraltro c’è un paradosso: il blocco non viene prorogato per le grandi imprese invece le piccolissime imprese hanno il blocco fino a novembre. La verità è che come al solito c’è qualcuno che fa la parte del leone, magari prende la gran parte delle risorse pubbliche, detta la linea ed impone le scelte – conclude Fratoianni – a questo governo. Uno scandalo che deve essere corretto”.
Su un’altra linea interviene la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che rispetto la questione del blocco dei licenziamenti, sposta l’attenzione su un problema che starebbe a monte. “Mi pare che il tema del blocco o sblocco dei licenziamenti sia un falso problema. Se non ci concentriamo sul fatto che oggi le imprese hanno una enorme difficoltà a sopravvivere – spiega la Meloni – non ci sarà blocco dei licenziamenti che tenga” e non si riuscirà ad evitare “una ecatombe occupazionale”, prosegue il presidente di FdI intervenendo a Start su Sky Tg24. Per Meloni “la grande questione irrisolta di questo tempo – infatti . è come facciamo a impedire che chiudano le aziende” e non nascondersi dietro il falso tema del blocco dei licenziamenti.
“Sul tema dei licenziamenti è successo un grande pasticcio. Frutto del mancato confronto, del dialogo, della concertazione con le parti sociali. Se il Governo, come avevamo sollecitato e richiesto, avesse aperto una fase di ascolto, di negoziato sui contenuti del decreto sostegni riferiti alla parte lavoristica, questa condizione in cui ci troviamo oggi sarebbe stata evitata”. E’ la posizione del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervistato da Radio Popolare. “Il Governo – continua Sbarra – è andato avanti con scelte unilaterali ed oggi ci troviamo con una norma che espone al rischio di perdere il lavoro più di 500 mila persone che vanno ad aggiungersi al milione di posti di lavoro persi nell’anno passato. Una condizione inaccettabile. Ecco perché chiediamo al Governo di tornare sui propri passi: noi eserciteremo una forte pressione sociale sui gruppi parlamentari per cambiare, migliorare, rafforzare la norma. Ma nello stesso tempo chiediamo a Confindustria e a tutte le parti datoriali di aprirsi ad un confronto per orientare le aziende a non produrre licenziamenti e a sottoscrivere intese per utilizzare i contratti di solidarietà, gli ammortizzatori sociali, il fondo nuove competenze. In una parola: dobbiamo lavorare insieme e recuperare questa partita sfuggita di mano alla politica, per evitare esuberi e licenziamenti”.
Posizioni differenti su un tema cruciale per i lavoratori italiani che divide la maggioranza ed infuoca i sindacati che minacciano proteste e manifestazioni qualora non si dovesse giungere ad un accordo mediato.