All’esito di un percorso di approfondimento tecnico svolto sulla base delle proposte avanzate dal ministro del Lavoro Andrea Orlando in Consiglio dei Ministri che prevedono un insieme più complessivo di misure per sostenere le imprese e i lavoratori nella fase della ripartenza, è stata definita una proposta che mantiene la possibilità per le imprese di utilizzare la Cassa integrazione ordinaria, anche dal primo di luglio, senza pagare addizionali fino alla fine dell’anno impegnandosi a non licenziare. Nell’ambito di questo percorso resta aperto il confronto con le parti sociali. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
Fonti Governo Pd: “Confermata impostazione di Orlando”. Il pacchetto lavoro approvato nel Sostegni bis conferma l’impostazione data dal Ministro Orlando con una serie di opzioni a disposizione delle aziende, alternative ai licenziamenti. Il decreto – a quanto si apprende da fonti di governo del Pd – contiene importanti misure per sostenere la ripartenza delle imprese dopo la pandemia e il mantenimento dei livelli occupazionali: dalla cassa integrazione ordinaria gratuita fino a fine anno per le imprese che si impegnano a non licenziare al contratto di rioccupazione a tempo indeterminato, dal rafforzamento del contratto di solidarietà al contratto di espansione per favorire la staffetta generazionale nelle aziende fino agli sgravi contributivi del 100% per i lavoratori assunti nei settori del commercio e del turismo.
Landini: “Sui licenziamenti per noi la partita non è chiusa”. Sui licenziamenti “per noi la partita non è chiusa”. Così il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a Forrest su Rai Radio 1 commenta la nuova norma decisa dal governo. “I testi non li abbiamo ancora visti, ci sono aiuti alla imprese ma l’impresa può decidere se licenziare o no, ma se hai aiuti pubblici e non hai costi aggiuntivi l’utilizzo deve avere il vincolo di non licenziare”, prosegue Landini. Il sindacalista spiega: “la decisione del governo non ci convince, il rischio è che da luglio ci siano migliaia di licenziamenti, il messaggio che si manda ascoltando Confindustria è che i problemi si risolvono con la libertà di licenziare”.