“I contribuenti devono essere messi in grado di esercitare il proprio diritto ai pagamenti digitali nei confronti della P.A. e l’articolo 5 comma 1° del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) va fatto rispettare dai troppi Enti Pubblici che hanno ignorato la scadenza del 28 febbraio 2021” questo quanto dichiarato da Francesco Luongo, Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, denunciando i gravi ritardi delle Pubbliche amministrazioni nell’ adesione al sistema PagoPA per la riscossione delle proprie entrate ed agli ulteriori obblighi stabiliti dal Decreto Legge “semplificazione e innovazione digitale”, ovvero:
- integrare nei propri sistemi informativi SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d’Identità Elettronica) come unico sistema di identificazione per l’accesso ai servizi digitali;
- avviare i progetti di trasformazione digitale necessari per rendere disponibili i propri servizi sull’App IO.
L’associazione di consumatori, attiva nel settore dei pagamenti elettronici e membro della coalizione Consumers For Digital Payments, lamenta la palese violazione del diritto al pagamento elettronico di tasse, multe, canoni, concessioni, bolli e tutto quanto di competenza delle tesorerie di Comuni, Province, Regioni Aziende Sanitarie ed enti concessionari di pubblici servizi.
Il Dato è davvero sconfortante visto che nonostante la Legge a marzo di quest’anno solo il 37% degli enti ha almeno un servizio che permetta di pagare a distanza. In particolare, ricorda MDC, pagoPA è il sistema pubblico che attraverso i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti, permette i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione direttamente sul sito o sull’applicazione mobile dell’Ente o attraverso i canali sia fisici che online di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), come ad esempio:
- Presso le agenzie della banca
- Utilizzando l’home banking del PSP (riconoscibili dai loghi CBILL o pagoPA)
- Presso gli sportelli ATM abilitati delle banche
- Presso i punti vendita di Mooney, Lottomatica e Banca 5
- Presso gli Uffici Postali.
Ad oggi sono 24894 gli enti aderenti al sistema tra cui 11mila Comuni, scuole, Ordini professionali, Università, Camere di Commercio, concessionari di servizi pubblici e poche aziende sanitarie. Oltre il 63% della P.A. italiana non rispetta il Codice – continua MDC – creando non pochi problemi ai contribuenti costretti a recarsi personalmente presso gli sportelli dedicati ai pagamenti, tra turnazioni e difficoltà di ogni genere connesse alle restrizioni pandemiche.
Per l’Associazione sono proprio i cittadini dei piccoli centri a subire i problemi maggiori, visto che il Decreto Semplificazioni all’art. 23 – bis, introdotto in fase di conversione, ha concesso ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti di non attivare i pagamenti digitali entro il 28 febbraio, ma alla cessazione dello stato di emergenza del COVID-19 ad oggi stabilito al 31 luglio, ovviamente salvo ulteriori proroghe.
MDC chiede pertanto al Governo di stabilire una data certa per i pagamenti elettronici anche ai piccoli Comuni e al il Ministero della Funzione Pubblica di avviare un monitoraggio degli Enti inadempienti da segnalare alla Corte dei Conti competente per Regione, per il danno erariale causato dalla minor riscossione delle somme dovute. Tramite gli sportelli telematici dell’associazione, impegnata nel progetto MDC Full Digital, è inoltre possibile per i contribuenti anche inoltrare segnalazioni al Difensore Civico per il Digitale presso l’AGiD.
Infine i legali del Movimento faranno partire nei confronti degli Enti inadempienti le diffide previste dal D.lgs 198/2009, propedeutiche all’azione di classe contro la pubblica amministrazione già attuata vittoriosamente nei confronti del Comune di Salerno sulla Carta dei servizi.