TheFork, piattaforma leader per la prenotazione di ristoranti online, rivela una tendenza positiva per i ristoranti nelle prime settimane di riapertura.
A tre settimane dalla riapertura e con il 46% dei ristoranti riaperti, il settore della ristorazione sta riprendendo la sua attività. Un trend incoraggiante se si pensa che ad oggi a offrire servizio al tavolo sono solo i ristoranti con spazi all’aperto. Con l’allentamento del coprifuoco grazie alle prenotazioni dalle 21 in poi si può stimare un aumento dei coperti del 35%, destinato a crescere con le riaperture al chiuso dal primo giugno.
Dal punto di vista dei consumatori, la voglia di tornare a vivere esperienze al ristorante è fortemente presente: nella settimana appena conclusa rispetto ai primi 7 giorni di riapertura si è osservato un aumento delle prenotazioni in Italia pari al 36% e sono il 75% in più rispetto a maggio 2020. La crescita delle prenotazioni dal 26 aprile a oggi è più marcata in Piemonte, dove sono aumentate del 62%, seguito dalla Lombardia con un aumento del 48%. Anche in altri paesi europei il trend è positivo: nelle ultime settimane le prenotazioni su TheFork sono cresciute del 44% in Regno Unito, del 23% in Svizzera e del 10% in Spagna.
I clienti vogliono essere certi di trovare un tavolo, anche vista la capienza limitata dei ristoranti: nel 2019 si prenotava mediamente 3/4 ore prima dei pasti, mentre dal 26 aprile a oggi i clienti hanno prenotato mediamente 19 ore prima. Inoltre ci si adegua alle restrizioni: avendo tempo limitato per la cena, il pranzo è largamente cresciuto. Nel 2019 rappresentava il 19% delle prenotazioni, oggi il 53%. Anche i giorni della settimana preferiti per uscire cambiano: in generale il weekend rimane cruciale ma le prenotazioni si sono distribuite durante la settimana ad esempio dalla riapertura il mercoledì è stato scelto come giorno per mangiare fuori il doppio rispetto al passato.
Per quanto riguarda il budget, rimane simile al periodo pre-covid: dalla riapertura il 35% delle prenotazioni viene effettuato in ristoranti dove il prezzo medio è compreso tra 30€ e i 40€ euro. Nel 2019 questa fetta rappresentava il 30%.
Uno dei fenomeni che maggiormente bisogna evitare in questo momento sono i no-show, ovvero non onorare la prenotazione. “È davvero positivo per il settore vedere che immediatamente dopo l’annuncio della riapertura gli utenti si sono precipitati a prenotare le loro prossime esperienze al ristorante. La voglia di mangiare fuori c’è e anche di tornare alla normalità pre-pandemia. Un fenomeno da evitare assolutamente in questo delicato momento sono i no-show ovvero la mancata presentazione. Prenotare un tavolo e non cancellare in caso non ci si possa presentare, ha un enorme impatto sul settore, senza contare che si rischia di aver rubato l’esperienza a qualcun’altro considerata la capienza limitata. TheFork ha lanciato per questo una campagna di sensibilizzazione con Fipe e Apci per contrastare il fenomeno dei no-show in questo momento di ripresa”, ha spiegato Damien Rodière, a capo di TheFork in Italia.
Il tasso di no show delle ultime settimane si è attestato al 2,9%, percentuale in linea con lo stesso periodo del 2019. Un risultato possibile grazie all’impegno di TheFork che combatte i no-show con un piano d’azione supportato da misure concrete ed efficaci come:
* Invio di promemoria e sensibilizzazione tramite e-mail e sms;
* Cancellazione con un clic in e-mail, sms e avvisi push;
* Creazione di un indicatore di affidabilità del cliente in TheFork Manager – il software per la gestione delle prenotazioni di TheFork
* Prenotazione con carta di credito a garanzia per alcune categorie di
ristoranti
Questi strumenti hanno consentito di ridurre complessivamente del 31% la percentuale di no-show e tra i clienti no-show che prenotano tramite TheFork, il 90% non ha ripetuto il no-show nei successivi 6 mesi. Per sensibilizzare ulteriormente gli utenti a evitare no-show e cancellazioni tardive TheFork si è unita anche ad APCI e Fipe in una campagna di comunicazione volta a informare i clienti dei ristoranti a proposito dei danni provocati da questo tipo di comportamento.