Era rimasto schiacciato da una grande fresa industriale intorno alle 9.30 in una fabbrica del Varese, a Busto Arsizio e le sue condizioni erano apparse sin da subito gravissime tanto che l’uomo, trasportato d’urgenza all’ospedale di Legnano, non ce l’ha fatto nonostante il tempestivo intervento dei sanitari che hanno tentato l’impossibile per salvargli la vita.
Si tratta dell’ennesima vittima sul lavoro, un’altra tragedia consumata mentre si fa il proprio dovere. Come è successo ieri anche alla giovanissima Luana D’Orazio, morta presso l’azienda tessile per la quale lavorava da circa un anno e dove è rimasta impigliata e inghiottita nel rullo di un macchinario.
“Siamo dall’inizio dell’anno in una situazione in cui una persona al giorno sta morendo sul lavoro. Questo è perché non ci sono abbastanza controlli, non c’è abbastanza attenzione e non si considera la sicurezza sul lavoro un vincolo, ma un costo”. Ha affermato stamattina il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a Uno Mattina. Landini ha annunciato che parlerà di sicurezza sul lavoro anche nell’incontro che avrà luogo questo pomeriggio a palazzo Chigi sul Recovery plan.
“Credo che sia assolutamente necessario che vengano fatte assunzioni nei servizi di medicina del lavoro per fare i controlli”, ha proseguito ancora il leader della Cgil aggiungendo che “nel 2009 c’erano in Italia circa 5 mila addetti nei servizi ispettivi delle unità sanitarie locali, oggi sono 2 mila così come anche gli ispettorati del lavoro si sono ridotti”.
Infine, riferendosi alla morte dell’operaia tessile 22enne Luana D’Orazio, Landini aggiunge “se vogliamo evitare che succedano altre tragedie, abbiamo bisogno che si investa in questa direzione, di fare molta formazione e introdurre il diritto che in ogni luogo di lavoro ci sia un lavoratore che possa fare, come dice la legge, il rappresentante alla sicurezza”.