Tornano in zona galla quasi 8 italiani su dieci (78%) per un totale di 46,6 milioni di persone residenti nelle 15 regioni che possono beneficiare dell’allentamento delle restrizioni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti dell’entrata in vigore del decreto anti-Covid che prevede riaperture dal 26 aprile con 5 regioni che diventano arancioni (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta) mentre la Sardegna resta rossa.
Un appuntamento importante dopo mesi di lockdown che – sottolinea la Coldiretti – hanno privato gli italiani di componenti importanti della socialità e tagliato pesantemente i redditi degli operatori. Se la riapertura di bar, ristorante e agriturismi è attesa dal 30% degli italiani che la considera la priorità c’è un 8% dei cittadini che aspetta di andare a un concerto o a uno spettacolo teatrale mentre il 6% ha, infine, come obiettivo quello di tornare in palestra, secondo il sondaggio condotto on line sul sito www.coldiretti.it.
La ripartenza del servizio al tavolo all’aperto per la ristorazione – precisa la Coldiretti – vale quasi un miliardo di euro in fatturato dal 26 aprile fino al primo giugno quando sarà prevista anche la possibilità di accedere all’interno dei locali. Consentire la riapertura dei ristoranti a pranzo e cena per chi ha spazio esterno riguarda – stima la Coldiretti – in media circa la metà dei 360mila servizi di ristorazione presenti in Italia con i posti all’aperto dei locali che sono, però, molti meno rispetto a quelli al coperto. Le maggiori difficoltà si registrano nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre nelle campagne – sottolinea la Coldiretti – ci si sta organizzando secondo Campagna Amica per offrire agli ospiti, dei circa diecimila agriturismi con attività di ristorazione riaperti,la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto con la possibilità di raccogliersi la verdura direttamente.
A preoccupare tutti è invece il limite fissato per il coprifuoco alle 22 poiché – conclude la Coldiretti – gli agriturismi sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dalle città.